\”E\’ la riprova che da qualunque angolazione la si guardi, la mafia ha un unico obiettivo: quello di accumulare maggior potere. I metodi della \’ndrangheta, della camorra e di Cosa Nostra sono diversi tra loro, ma gli interessi e gli obiettivi sono assolutamente comuni. Le locali, i mandamenti, tutte queste cellule cancerogene che infestano il nostro Paese sono al momento le organizzazioni più liquide, sia da un punto di vista economico finanziario che di struttura, ed è per questo che bisogna raddoppiare gli sforzi di vigilanza ed attenzione, soprattutto in un momento così delicato come quello che sta vivendo l\’Italia\”
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Di seguito la notizia, fonte: AGI.
Palermo, 29 nov. – Il mandamento mafioso di Branaccio teneva contatti con la \’ndrangheta calabrese secondo quanto emerge da indagini della Squadra Mobile culminate la scorsa notte nell\’operazione \”Araba Fenice\” coordinata dalla Dda. E\’ emerso anche da intercettazioni telefoniche e ambientali che i vertici del clan di Brancaccio tessevano una fitta rete di relazioni che comprendeva anche esponenti di spicco della \’ndrangheta calabrese, come pure quelli di altre famiglie mafiose di Palermo. Sono stati monitorati dagli investigatori gli incontri che i boss tenevano per definire affari illeciti e questioni di comune interesse. In questi summit, come in altre circostanze osservate dagli inquirenti, sono stati registrati momenti di grave frizione tra le diverse anime di Cosa Nostra palermitana, ancora priva di una sicura figura carismatica di riferimento. Un vuoto di potere e di mediazione che potrebbe accentuare il rischio che i clan ricorrano alle armi per risolvere i loro contrasti.