\”I provvedimenti dei governi Berlusconi e Monti costano mediamente a famiglia 726 euro all\’anno. Il costo della crisi è stato scaricato completamente sui ceti medi, lasciando inalterati i privilegi dei potenti e delle loro caste di riferimento.
Questo genere di politica economica è inaccettabile nel merito e nel metodo: così facendo abbiamo fatto precipitare il Paese nell\’abisso della recessione. L\’Italia ha bisogno di altro: dalla lotta all\’evasione fiscale al sequestro dei capitali mafiosi investiti nell\’alta finanza; dal taglio dei costi della politica alla riorganizzazione del carico fiscale, attraverso l\’introduzione della patrimoniale sui redditi e sui beni mobili. Stiamo perdendo soltanto tempo con ricette vecchie e inutili che stanno affossando definitivamente il nostro Paese.
Abbiamo bisogno di una nuova strategia economica che rimetta al centro il rilancio della produttività e la costruzione di uno Stato leggero che decentri il più possibile ai territori la gestione della cosa pubblica. E\’ arrivato il momento di una svolta radicale. Non possiamo più andare avanti così\”.
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Fonte: Il Fatto Quotidiano – Le stangate di Berlusconi e Monti: “Fino a 726 euro di tasse in più a famiglia”. Lo studio della Cgia di Mestre calcola gli effetti dei provvedimenti fiscali dei due governi tra Imu, aumento Iva, accise sui carburanti e addizionale regionale Irpef. Bortolussi: \”Così è difficile uscire dalla crisi in tempi brevi, più soldi a lavoratori e pensionati\”
Una stangata fino a 726 euro per le famiglie italiane determinata dalle nuove imposte introdotte dai governi di Monti e di Berlusconi. E’ la stima della Cgia di Mestre, che ha messo in conto l’Imu, gli aumenti dell’Iva, delle accise sui carburanti e dell’addizionale Irpef regionale. Una botta che, in un momento di profonda crisi economica, rischia di mettere in ginocchio soprattutto il ceto medio. “Se si continua ad agire solo sulla leva fiscale – segnala il segretario dalla Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi – siamo destinati ad avvitarci in una crisi dalla quale difficilmente riusciremo ad uscirne in tempi brevi”.
Le simulazioni su tre tipologie di famiglie realizzate dall’Ufficio studi dell’organizzazione, alla luce delle novità fiscali introdotte sia dal Governo Berlusconi che da quello Monti mostrano, per esempio per un giovane operaio senza familiari a carico, con un reddito poco inferiore ai 20.000 euro e con un’abitazione di 60 mq, un aumento del prelievo fiscale pari a 405 euro. Particolarmente pesanti sono gli aumenti riconducibili all’impennata di accise e Iva sui carburanti (+199 euro) e all’introduzione dell’Imu sulla prima casa (+120 euro). Nel 2013 la maggiore tassazione sul 2012 sarà di 55 euro e scenderà a 16 euro nel 2014. Al termine del triennio, rispetto al 2011, questo operaio pagherà 477 euro euro in più.
Per una coppia con un figlio, composta da un impiegato con un reddito annuo di 22.000 euro, che vive assieme al figlio in una casa di 115 mq ed è sposato con una donna che lavora come commessa presso un negozio e che percepisce 19.000 euro l’anno, l’aumento fiscale di 640 euro (anche in questo caso i carburanti e l’Imu saranno le voci di spesa più importanti), mentre nel 2013 registreranno una lieve flessione, pari a 11 euro, rispetto a quanto hanno versato nel 2012. Il risultato è frutto della Legge di stabilità che prevede l’aumento delle detrazioni Irpef per i figli a carico. Infine, nel 2014 l’aggravio fiscale si attesterà sui 93 euro. Alla luce di ciò, tra il 2011 ed il 2014 l’aumento della tassazione peserà sul bilancio di questa famiglia per un importo pari a 722 euro.
Infine per una coppia con due figli, con un solo stipendio annuo di 50.000 euro, e una abitazione di 115 mq quest’anno il carico fiscale aggiuntivo sarà pari a 726 euro (le voci più significative sono i 305 euro di Imu e i 199 euro di maggiori spese per il carburante ), mentre nel 2013, per l’effetto dell’aumento delle detrazioni Irpef per i figli a carico, l’aggravio fiscale sarà negativo. Vale a dire che l’anno prossimo, rispetto al 2012, risparmieranno 61 euro. Nel 2014, invece, saranno costretti a pagare ben 146 euro in più rispetto all’anno precedente. In virtù di tutto questo, gli effetti fiscali delle manovre Berlusconi e Monti costeranno a questa famiglia ben 812 euro di tasse in più.
“Questa situazione sta spingendo verso la chiusura centinaia e centinaia di migliaia di commercianti ed artigiani che si trovano gli scaffali pieni di merci e di prodotti”, commenta ancora Bortolussi, “ma senza nessuno che entri nei loro negozi. Solo lasciando più soldi in tasca a lavoratori dipendenti e pensionati – conclude – abbiamo forse la possibilità di invertire questa tendenza”.