Caro Pino,
gli ultimi accadimenti calabresi e nazionali mi spingono a scriverTi in forma pubblica.
La Calabria e il Paese sono ormai assediati dal potere mafioso. L’Italia rischia di diventare “Zona franca dell’economia illegale”. Parole chiave della grammatica della Speranza, come Sogno, Giustizia, Libertà, sono imprigionate e strangolate da una costruzione logico-linguistica totalizzante: «non c’è futuro: non vale la pena ribellarsi, tanto non cambierà mai nulla». L’invito al silenzio sembra essere il perimetro all’interno del quale scandire la nostra trama esistenziale, sia individuale che collettiva. Paga e taci, taci e paga: feroce binomio estorsivo che mina la radice stessa della relazione umana. Il vilipendio della tomba di Don Peppino Diana di qualche giorno addietro, è la tragica icona di questa Società della Paura: non vi daremo pace neanche da morti.
La misura è colma. Dobbiamo reagire. Dobbiamo organizzarci. E’ arrivato il momento di prendere in seria considerazione la costituzione di un Coordinamento Nazionale dei Presidi Pino Masciari presenti nel territorio italiano. Abbiamo necessità di coordinare le nostre iniziative se vogliamo incidere in profondità e sradicare questo cancro mostruoso che sta mangiando il corpo socio-economico del nostro Paese. Ti chiedo pertanto di riflettere su questo invito che Ti rivolgo pubblicamente.
I Presidi Pino Masciari per la Giustizia e l’Educazione alla Resistenza devono diventare il “luogo” d’incubazione/azione della lotta per il cambiamento e per la costruzione della Società della Speranza.
Il Tuo coraggio, la Tua umanità, il Tuo esempio saranno il motore della nostra opera quotidiana di “cura” della gente. Non possiamo consentire che il presente dei nostri ragazzi venga avvelenato dalla nube tossica delle mafie e dell’illegalità diffusa: è arrivato il momento di essere Partigiani della Nuova Resistenza. Ora e sempre, Resistenza. Per difendere i Sogni, per poterli praticare……………..
Pedagogia della Resistenza Università della Calabria
Presidio Pino Masciari Calabria
Presidio Pino Masciari Università della Calabria
Signor Pino, sono un calabrese come Lei e come Lei ho combattuto l’ndrangheta, l’ho fatto indossando una divisa e mi creda quando arrestavo questi brutti porci ‘ndranghetisti ero contento, ma non per la probabile onorificenze, ma perché volevo e voglio ancora che la Nostra terra sia liberata da questi parassiti.
Signor Pino lei è un eroe ed ha il rispetto mio e di tanti miei colleghi che combattono questa piaga.
Con doveroso rispetto, Mimmo