Comunicato Stampa per chiedere chiarimenti su opportunità lavorative e sicurezza dei Testimoni di Giustizia in seguito alla bocciatura dell\’emendamento che ne prevedeva l\’assunzione in PA
Come cittadini e amici di Pino Masciari, Le chiediamo, Sottosegretario On. Alfredo Mantovano, di chiarire pubblicamente la posizione da Lei presa in merito alla bocciatura dell\’emendamento relativo all’assunzione dei Testimoni di Giustizia nella Pubblica Amministrazione.
Il motivo che ci spinge a scriverLe è l’aver riscontrato chiari segni di incoerenza nelle decisioni e nelle motivazioni che Lei utilizza nella gestione dei Testimoni di Giustizia, e quindi della loro e della nostra sicurezza.
l\’8 luglio 2008 il giornalista Carlo Vulpio scrisse sul Corriere della Sera un\’inchiesta sui testimoni di giustizia con un focus specifico su Pino Masciari.
Il 9 e il 10 luglio, dello stesso anno, in risposta a questa inchiesta vennero divulgate due note ufficiali del Viminale, riprese con grande risalto da tutti i media, nelle quali venivano esposte unicamente le questioni relative ai risarcimenti economici, spettanti per legge, dando per scontato che gli eventuali risarcimenti servissero a garantire l’incolumità del Masciari e della sua famiglia, non menzionando mai il pessimo profilo di sicurezza fino ad allora adottato (e permanente tutt’oggi), i disagi relativi all’isolamento-esilio, all’impossibilità dell’integrazione lavorativa e ai danni biologici ed esistenziali oggettivi subiti da tutta la famiglia per 12 anni.
Venendo al punto della questione che Le stiamo ponendo, nelle stesse note si evidenziavano offerte di inserimento lavorativo presso strutture pubbliche che la Commissione Centrale avrebbe proposto (ma mai formulato ufficialmente) alla dottoressa Marisa Masciari e che, la stessa, avrebbe rifiutato.
La dottoressa Masciari, in attesa di una formulazione mai arrivata, aveva chiesto che le condizioni di sicurezza, relative alla sua persona, al luogo lavorativo e alla documentazione necessaria all’avviamento professionale, fossero valutate , adeguate e garantite. Questo non è mai avvenuto.
Il risultato è che nonostante la loro molte volte ribadita volontà e la loro necessità (denunciando hanno perso tutto) i coniugi Masciari dall’ inserimento in Programma Speciale di Protezione -12 anni- non possono lavorare .
Lei, on. Mantovano, ha bocciato l’emendamento sull\’ipotesi di assumere i testimoni di giustizia nella Pubblica Amministrazione, anche nell’eventualità di cambio di generalità, con l’alibi della garanzia di sicurezza. Con questo Lei afferma che in ogni caso l\’esposizione lavorativa, comporterebbe il decadimento dei criteri di sicurezza.
Sta quindi affermando che non esiste alcun impiego lavorativo per un testimone di giustizia?
“L’Italia è una Repubblica fondata sul Lavoro\” e perciò dovrebbe avere la priorità della garanzia del diritto al lavoro quale cardine per la realizzazione dell\’esistenza dei cittadini. A maggior ragione coloro che hanno coraggiosamente denunciato le mafie affidando la loro vita alle Istituzioni.
Erano quindi lecite e fondate le paure della dottoressa Masciari, confermate dalla Sua posizione attuale?
E le note del Viminale del 9 e 10 luglio 2008 (riprese successivamente a risposta delle numerose interpellanze parlamentari in merito al caso Masciari) che affermano principi esattamente contrari, sono quindi false?
In sintesi:
secondo Lei un testimone di giustizia può lavorare?
E nel momento in cui viene “capitalizzato”, la sicurezza del testimone stesso come e da chi viene garantita?
La “capitalizzazione” annulla il pericolo di vita?
Come cittadini e amici di Pino Masciari, che dunque sono a conoscenza della vicenda nei dettagli, attendiamo le Sue risposte, on. Alfredo Mantovano, riconoscendoLe puntualità nei chiarimenti, così come constatato seguendoLa nei diversi dibattimenti Parlamentari.
Sul blog www.pinomasciari.org , nella Rete e sui mezzi d’ informazione veicoleremo questa lettera, certi di poter ospitare a breve le Sue risposte.
Cordialità
Gli amici di Pino Masciari
qui il comunicato stampa in formato pdf
Documenti – riferimenti sulla rete:
Agenzia del 4 febbraio 2009 “Sicurezza: no assunzioni testimoni giustizia in P.A.”
Articolo del Corriere della Sera del 8 Luglio 2008 “Testimoni di Giustizia: Noi, Traditi Due Volte”
Nota del Viminale del 9 Luglio 2008
Comunicato Stampa del 9 Luglio 2008 in risposta alla Nota del Viminale
Nota del Viminale del 10 Luglio 2008
Interpellanza parlamentare dell\’On. Di Pietro con risposta dell\’On. Mantovano del 10 ottobre 2008
Attendo risposta assieme a tutta la grande e attenta e informata famiglia masciari allargata, un bacio ai nostri original Masciari senza i quali vivremmo ancora nel torpore convinti di non avere altra strada che la sottomissione alle mafie.
La Vostra segregazione ed il Vostro esilio ci hanno riportato a voler essere Liberi in Patria.
Attendo risposta da un Onorevole (mantovano) rappresentante del Parlamento del Mio Stato.
Quale Cittadino Italiano che si riconosce nella Costituzione e nelle leggi di questo Stato e come Amico dei coniugi Masciari attendo una risposta pronta ed eauriente ai quesiti posti dalla lettera aperta, certo di un riscontro rapido e chiarificatore.
Colgo l’occaione per abbracciare the Fab4….
credo che Mantovano risponderà alla lettera, argomentando -sulla base di una legislazione volutamente ambigua- che quanto fatto dal governo è corretto..
Il punto è che dei Testimoni di Giustizia a questo governo (ma anche a quelli precedenti) ben poco importa.
Sono altre le priorità, come ben vediamo ogni giorno.
E la constatazione che, quando il “presidente del consiglio di amministrazione” comanda, non solo il governo ma anche il parlamento è pronto a tour de force sbalorditivi, è solo l’ennesima conferma del livello -ormai prossimo allo zero assoluto- della democrazia in questo paese.
Ciao ragazzi!
Scusate se non c’entra nulla con la notizia qui riportata ma ho ritenutno opportuno segnalare 2 fatti.
Primo (e assolutamente fondamentale!): avete presente il decreto sulla giustizia attualmente in elaborazione in Parlamento? Pare vogliano passare la competenza sul giudizio ai boss mafiosi alla Corte d’Assise! (P. 20 Corriere della Sera del 14/2/2009). Il che significa che saranno giudicati da una giuria popolare!! Dal mio punto di vista pericolosissimo!!!! Forse è il caso di tenere d’occhio il decreto tanto per riuscire a provare a intervenire tempestivamente se ci fosse bisogno!
Secondo: Berlusconi vuole spostare i Bronzi di Riace da Reggio Calabria all’isola della Maddalena! Così, tanto per far colpo sul G8! (P. 2 Corriere della Sera del 14/2/2009) Ora..capisco che non è un problema fonda mentale per la vita, ma non bisognerebbe valorizzare i beni posseduti per rilanciare una città? Insomma, perchè trasferirli invece che utilizzarli per creare turismo e rilanciare l’economia? Ma valorizzarli sul serio però? A me questa idea non piace per niente! Purtroppo non vivo in Calabria, quindi non posso tenermi informata sulla questione, ma mi sembrava il caso di segnalarla..anche se probabilmente non è di nessun interesse..
Rosa
Questo “commento” è solo un saluto a Pino, Marisa e ai ragazzi.. per far loro sapere che rimangono nei nostri pensieri anche quando non ci facciamo sentire..
Un abbraccio
F.
grazie Rosa delle informazioni e un messaggio a tutti gli amici di Pino e agli amici della giustizia in generale, non basta leggere scriviamo e facciamoci sentire!
Mari, Pino e ragazzi un bacio tenero tenero.
Cari Pino, Marisa, Ottavia e Francesco,
nel nostro percorso di avvicinamento al 21 marzo il nostro pensiero è rivolto costantemente a voi e alla vostra situazione in continuo cambiamento; la nostra speranza è quella di rivedervi al più presto e che la vostra storia tocchi sempre più i cuori delle persone.
Vi abbracciamo con affetto.
Alby, Guendy, Nick, Edo, Stefano, Carola, Nene, Federica, Chiara, Marta, Sara, Giulia, Federico, Gianmaria, Emma.
spero davvero che i vostri diritti soprattutto al lavoro,alla sicurezza e alla libertà siano ristabiliti…perchè lo meritate per tutto quello che avete fatto…anzi è passato troppo tempo è ora che ci siano i fatti e non solo più parole da parte delle istituzioni
Naturalmente concordo con Federica sul fatto che dobbiamo farci sentire..per questo ho scritto sul blog.
In Trentino non c’è il coordinamento locale di “Libera” e non saprei a quale associazione o persone rivolgermi per organizzare azioni di protesta, per cui ho pensato di scriverlo qui, dove magari c’è qualcuno che fa parte di associazioni che possono organizzare iniziative di qualche genere, ovviamente dopo aver valutato il disegno di legge..visto che non c’è da fidarsi solo dei giornali. Proposte possono essere: petizioni on-line o lettere al giornale..
Rosa