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Cara Marisa, caro Pino,

affido ai tasti del pc il compito, arduo, di tradurre il mio stato d’animo per le notizie che riguardano il vostro dispositivo di sicurezza e tutela.

Ancora una volta Pino, dopo Cosenza, è stato lasciato solo, privo di scorta. Costretto a nascondersi per potersi difendere dalla vendetta mafiosa. Il silenzio assordante dello Stato è il sigillo di questa VERGOGNA.

Il mio cuore è ferito. Il mio corpo trasuda di rabbia che vorrei urlare con tutta la forza che ho dentro fino a distruggere le mie corde vocali. Amarezza e smarrimento attraversano i miei pensieri, occupano le mie notti, soffocano i miei sogni, avvelenano il mio risveglio.

SaperVi costantemente in una condizione PRECARIA di sicurezza è umiliante: Voi siete il simbolo della Società della Speranza. Quella che si è battuta contro la Società della Paura: che ha scelto di guardare in faccia la vita, di non restare indifferente dinanzi ad essa. Voi siete l’icona di una grande Pedagogia: la pratica del sogno. Con coraggio avete sfidato la ‘ndrangheta e le sue collusioni con la politica. Con amore state educando al coraggio i vostri adorabili figlioli: insegnando loro a non piegarsi davanti alle ingiustizie, di schierarsi sempre dalla parte dello Stato. Quello stesso Stato che, però, fatica, e non poco, a darvi la giusta protezione.

E’ lecito, a questo punto, chiederlo in maniera esplicita: perché continua ad accadere tutto questo?

Un mese addietro scrissi, in forma privata, alle istituzioni preposte di prestare maggiore attenzione alla Vostra condizione. Non ho ricevuto risposta, anzi siamo costretti a registrare comportamenti inequivocabili, come quelli tenuti a Cosenza (e non solo).

Non voglio cadere nella trappola della dietrologia ma non posso neanche fare a meno di domandarmi se tutto ciò non risponda ad un disegno preciso: quello di colpirvi. Dare seguito cioè a quelle istanze di vendetta che la ‘ndrangheta ha manifestato nel Tuo cammino di Testimone di Giustizia durante i processi ai boss mafiosi.

Sia chiaro fin da subito: noi ci batteremo fino alla fine per la Vostra famiglia. Lotteremo insieme a Voi: non Vi lasceremo soli. Qualunque sia il prezzo da pagare. La società civile ha dimostrato di sapersi mobilitare: gli amici di Pino e Marisa sono ovunque.

E bene che lo si sappia: SIAMO TUTTI PINO E MARISA MASCIARI.

AVANTI  INSIEME

Vi abbraccio con profondo affetto, stringendomi al vostro cuore. Un bacio ai vostri figlioli che sono i nostri fratelli

 

Pedagogia della Resistenza – Scienze dell’Educazione – Università della Calabria

Presidio Calabria Amici di Pino e Marisa Masciari


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