Ciao Pino, come va? Spero un po’ meglio degli scorsi giorni. Ho visto sul sito i ringraziamenti ma volevo chiarirti bene una cosa: i ringraziamenti li devo io a te, costantemente.
Ti devo ringraziare perchè anche se non abbiamo mai avuto occasione di parlarne, sento che il tuo libro mi ha cambiato la vita, mi ha sbattuto in faccia una violenta realtà che forse non avevo mai considerato davvero nella sua interezza.
Ti devo ringraziare perchè l’altro giorno, quando di te non avevamo più notizie, mi sono sentito smarrito, e a te devo ammettere che per qualche istante, davanti a un così grande schifo, sono caduto nello sconforto, e aveva quasi un sapore di rassegnazione.
Poi ho pensato a te, a dove potevi essere, e soprattutto a quanta rabbia, oltre che delusione, dovevi provare in quel momento. E io allora non potevo permettermi il lusso della rassegnazione, che è di chi rinuncia a un qualcosa che ha o avrebbe. Tu invece, e noi con te, combatti ogni giorno per averli i tuoi diritti, per vederli riconosciuti.
Proprio questo mi ha fatto capire che spazio e tempo per la rassegnazione noi non l’abbiamo, che invece a muoverci è un’indignazione costruttiva e l’idea di giustizia e legalità. Non sentirò più smarrimento, te lo prometto, ma solo rabbia e sete di giustizia, perchè noi siamo nel giusto, ed è giusto che sia così.
L’ho capito da te. Ed è uno dei mille motivi per cui sono io a dover ringraziare te. Ti mando un abbraccio davvero forte, con la speranza di vederci presto.
Armando Lanzaro
sottoscrivo pienamente
Lorenzo Aprà