\"\"di Mattia Anzaldi (Libera Novara)

La testimonianza è resistenza attiva, narrazione emotiva preposta all’abbattimento dell’oblio, del silenzio.

Pino Masciari, imprenditore di punta della Calabria rovente degli anni ’80, si racconta per la cittadinanza nella sede dell’AIN (Associazione Industriali Novarese) di Novara, in un incontro organizzato da UL e Libera Novara. Testimonia e si commuove in una storia di vita che da troppi anni rappresenta un unicum di coraggio nel nostro Paese, un esempio ancora profondamente isolato di denuncia contro un sistema amministrativo colluso.

Ripercorre ogni tappa della sua travagliata vicenda, dalla scalata delle sue aziende edili alle più importanti gare d’appalto calabresi, alla sua denuncia, ferma, decisa, contro un sistema marcio, insulto al lavoro onesto di tanti imprenditori. La denuncia, che ha portato al banco del tribunale amministratori pubblici e boss di tutte le quattro province calabresi, ha segnato l’attivazione del programma Protezione Testimoni per la famiglia Masciari, purtroppo assorbita, per oltre quindici anni, nell’orbita di un impreparazione statale inadeguata alla salvaguardia della sicurezza e della dignità dei testimoni di giustizia.

Una vita legata e limitata da una scorta necessaria, una quotidianità caratterizzata da spostamenti e da segretezze troppo pesanti da sopportare per una famiglia come molte altre.

Finalmente arriva l’incontro con Libera , con il suo presidente Don Luigi Ciotti e con la successiva adozione da parte di Davide Mattiello e Libera Piemonte, che si impegnano nella vicinanza e nella testimonianza, per rendere comune una lotta civica per anni rimasta personale. Oggi, anche grazie a Libera, Pino Masciari vive “alla luce del Sole” come ama dire lui, e svolge un importante ruolo di consulenza al Ministero degli interni.

Emoziona l’inevitabile vicinanza che il pubblico prova per la sua storia, un racconto che ci accomuna nelle paure e ci allontana nel coraggio, di misura troppo elevata per poter essere comune. Eppure questa è la richiesta, la pretesa che le istituzioni e la società civile, verso le quali la famiglia Masciari ha riversato sempre indubitabile rispetto, si facciano sempre carico delle proprie responsabilità, delle difficoltà che derivano dal possedere dei diritti inusurpabili.

Pino Masciari non può rimanere un’eccezione dei nostri giorni, non può rimanere “anormalità” del nostro Paese, ma il suo coraggio deve diventare esemplare e motivo di fiducia per tutti coloro che vengano costretti a soffocare i propri diritti.

Il nostro compito è quello di raccontare la sua storia e di testimoniare vicinanza alla sua famiglia e alla sua terra, nella speranza di essere parte in futuro di una comunità che non debba ricorrere a “eroi” per ritrovare il proprio senso civico.

Segnaliamo l\’articolo di OKNovara.it: \”L’imprenditore che ha detto ‘no’ alla ‘ndrangheta a Novara\”

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