Pino Masciari: Oggi voglio ricordare un giovane imprenditore che ha lottato con estremo coraggio contro lo strapotere malavitoso, ribellandosi ai soprusi e pagando con la vita quella scelta: Paolo Borsellino, piccolo imprenditore edile, assassinato dalla mafia a Lucca Sicula (Ag), il 21 aprile 1992, quando aveva soli 32 anni.
Il gesto di ribellione di questo imprenditore non va assolutamente dimenticato, oggi dovrebbe essere la normalità ed invece sono ancora troppo pochi coloro che dimostrano la stessa voglia di riscatto, lo stesso coraggio e la consapevolezza che vivere nella legalità significa essere realmente liberi.
Ricordo inoltre che solo 8 mesi dopo quel terribile omicidio, il padre Giuseppe, che con tutte le forze cercò di far luce sull’omicidio, venne ucciso, proprio quando stava per scoprire gli assassini del figlio.
L’esempio di questi due uomini liberi, deve farci riflettere profondamente, perchè tutti insieme, uniti ed “organizzati”, dobbiamo combattere ed impegnarci sempre di più nella lotta alla criminalità organizzata. Fare memoria per poi tradurre nei fatti ogni insegnamento.
Siamo vicini alla famiglia Calasanzio Borsellino per la scomparsa dei loro cari ed a loro ci uniamo nella richiesta di verità e riscatto. Facciamo dunque tesoro dell’insegnamento che ci hanno lasciato Paolo e Giuseppe e che oggi continua tramite i loro familiari.