La corruzione è dilagante. Ha devastato l’Italia. Le mafie sono talmente colluse con i poteri forti, con l’economia malata, che si sono “istituzionalizzate”. Mi pare che per quanto si cerchi di parlarne, in realtà proprio dai vertici delle istituzioni, la presa di posizione sia sempre tiepida, spesso relegata alle occasioni di circostanza, alle sole celebrazioni ufficiali. Cosa dedurre da questo comportamento? Dobbiamo considerare le mafie come “istituzioni” alla pari di quelle ufficiali? Dobbiamo pensare che sia normale?
Purtroppo la normalità deriva dall’abitudine, dalla convivenza, dall’interagire più o meno consapevolmente, con il sistema e la massa pare essersi ormai da tempo abituata! E il singolo che tenta di opporsi, che vuole difendere la propria libertà, il proprio lavoro, spesso viene isolato ed emarginato. Corruzione e collusione sono ovunque: all’interno delle istituzioni, della magistratura, dell’imprenditoria, delle amministrazioni… è un elenco senza fine e la cronaca ce lo sottopone quotidianamente!
Impossibile contrastare efficacemente un sistema criminale così organizzato, radicato e colluso se continuiamo ad essere assuefatti, abituati a vessazioni e violenze di ogni genere. Solo il popolo, unito e coeso, ha il potere, se vuole, di ribellarsi e cambiare le cose.