Masciari cittadino di Alessandria ma ammonisce: \’la cittadinanza non sia atto simbolico\’
[VIDEO]simbolico\’ http://youtu.be/VJ6cBzlmr3w
Dice di essere normale, ma la sua normalità diventa eccezionale in una terra in cui la paura prevale e in cui risulta spesso difficile far capire il ruolo che ognuno di noi ha nel rendere migliore il posto in cui si vive. Pino Masciari è arrivato questo lunedì ad Alessandria per raccontare la sua storia, iniziata nel 1993 e poi rimasta congelata in un limbo per anni. Tutto è iniziato dopo il suo rifiuto di pagare il pizzo alla \’ndrangheta, poi la coraggisa battaglia di denuncia. Masciari non vuole essere chiamato eroe, ma a sentire la sua storia risulta difficile non rimanere rapiti dalla forza e dalla caparbietà con cui ha condotto una vita intera. Voleva vivere da imprenditore \’normale\’, ha raccontato, eppure la sua esistenza, come quella della sua famiglia, è stata stravolta. Sconvolta da una denuncia che non dovrebbe avere nulla di speciale in un mondo normale in cui la legalità è posta al centro di tutto. Per questo è difficile non osservare la sua figura rapiti e catturati dal carattere spigoloso, duro, netto ma senza alcuna ambiguità. Nitido.
Pino Masciari è arrivato ad Alessandria lunedì mattina. Nel suo volto solo una forte tensione e neanche un sorriso. Il racconto della sua storia è una vicenda che ancora brucia, sottolineata dalle rughe che gli scavano parte dei lineamenti del volto attorno agli occhi. Per fortuna però ci sono i ragazzi, come quelli incontrati nell\’aula magna del Galiei di Alessandria. Sono stati loro, insieme al ritrovato abbraccio di un vecchio compagno di scuola, a rasserenare lo sguardo pensieroso e teso di Masciari e a illuminare il suo volto. D\’altra parte il rapporto con i giovani rappresenta, per Masciari, il motore di una battaglia faticosa ma rincuorante, peraltro accompagnata da tanti amici, a cominciare dai molti componenti di Libera, l\’associazione contro le mafie. In effetti come non rimanere affascinati dalla forza di una famiglia così determinata. Il video della storia di Masciari é un pugno nello stomaco, una storia crudelmente reale che non puoi o non vuoi immaginare, ma esiste davvero e lui è lì, davanti a tutti, per dimostrarlo. Parla soprattutto ai giovani pur comprendendo come siano \”smarriti davanti a un futuro che non si riesce a vedere. Io mi sento come loro – aveva spiegato prima di iniziare il dibattito.\”
LA CITTADINANZA ONORARIA: L\’imprenditore calabrese è un uomo eccezionalmente normale, un \”esempio per tutti – ha spiegato nel pomeriggio di lunedì il sindaco di Alessandria, Rita Rossa, in occasione del riconoscimento della cittadinanza onoraria\”. Davanti al consiglio comunale il primo cittadino ha motivato l\’ingresso di Masciari tra i cittadini di Alessandria in questa maniera: \”un esempio che vale più di mille parole. Ne abbiamo bisogno. Le nostre società sono molte volte minacciate da atteggiamenti striscianti pericolosi. Ogni volta che non ce ne accorgiamo o peggio facciamo finta di niente provochiamo del male ai nostri giovani. Il rispetto delle regole e delle norme aiutano a costruire società fatte di ponti e non di muri. Il suo coraggio – ha concluso il sindaco – sia esempio per la nostra attività quotidiana.\”
Un lavoro che però non deve ammettere debolezze, ha ammonito Masciari: \”se i latitanti sono sul territorio è perché hanno trovato casa, hanno trovato ospitalità e allora siamo colpevoli tutti, tutti dobbiamo sentirci responsabili. La \’ndrangheta quando è fuori dai propri teritori di riferimento prima di uccidere ci pensa un milione di volte. Loro vogliono fare affari con una certa parte dell\’imprenditoria e una parte della politica che glielo permette. Noi dobbiamo essere tutti istituzione, noi tutti dobbiamo essere Stato. Dobbiamo avere un maggiore senso di appartenenza allo Stato. Quando qualcuno è a conoscenza di fatti che vanno al di là della legge occorre denunciare\”. Per tutte queste ragioni – ha continuato Masciari – \”l\’atto di investitura della cittadinanza onoraria non deve essere solo simbolico. Anche qui c’è stato chi non è andato per il verso giusto e faceva parte delle istituzioni. Cultura e legalità devono esserci sempre. Il mio auspicio è che questo sia un punto di partenza non un punto di arrivo. E\’ una situazione grave quella che stiamo attraversando. Oggi abbiamo assistito al fallimento dei partiti e quando diciamo ai nostri ragazzi che lo Stato è a un passo dal baratro togliamo la terra da sotto i loro piedi. Abbiamo bisogno di riorganizzarci. Per questo è importante prenderci per mano e uscire da questa situazione. Lo Stato ha bisogno di tutti. Io non voglio essere un cittadino onorario, voglio essere un cittadino italiano perché è l\’Italia che mi sta a cuore. Questo riconoscimento lo dedico ai miei figli perché possano costruire un presente solido per un futuro certo\”.
Da segnalare infine il rinvio della costituzione della commissione di studi e promozione della legalità. L\’arrivo all\’ultimo di un contributo della Prefettura ha\’richiesto ulteriori valutazioni e tutti i capigruppo hanno concordato la necessità di fare altri approfondimenti la prossima settimana – ha spiegato il Presidente del consiglio comunale, Enrico Mazzoni. In questa occasione era comunque importante dare la cittadinanza a Masciari e ribadire il ruolo della nostra città nella lotta alle mafie e così abbiamo fatto. Questo è solo un punto di partenza\”.
F.te_ http://www.radiogold.it/notizie/cronaca/2013/04/23/masciari-cittadino-di-alessandria-ma-ammonisce-la-cittadinanza-non-sia-atto-simbolico-video-51523.html