Dodici persone, tra cui nove già i carcere, sono state raggiunte oggi da ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip Giuseppe Gennari nello sviluppo dell\’inchiesta su un clan di \’ndrangheta in Lombardia che all\’inizio di luglio aveva portato a 15 arresti, perquisizioni e sequestri di immobili.
Come riferito dalle forze dell\’ordine, l\’operazione effettuata da squadra mobile, Servizio centrale operativo e Direzione distrettuale antimafia ha coinvolto oltre ai 9 già detenuti, un avvocato accusato di tentata estorsione e riciclaggio, un imprenditore e un panettiere di Trezzano sul Naviglio arrestato per favoreggiamento, dopo che di fronte all\’evidenza che fosse stato vittima di usura, aveva non solo rifiutato di collaborare ma avrebbe poi contattato altre vittime, suggerendo loro di non collaborare con gli investigatori.
Gli arresti hanno seguito all\’operazione che a luglio ha preso di mira in particolare il gruppo della famiglia Valle attivo a Milano, colpito tra l\’altro col sequestro di immobili per otto milioni di euro.
Secondo gli inquirenti, i Valle sarebbero legati al clan di \’ndrangheta calabrese dei De Stefano, attivo a Milano dagli anni Settanta e ritenuto responsabile di un grosso giro di usura e racket nel campo degli immobili.
I prestiti a usura a piccoli imprenditori in difficoltà per la crisi economica sarebbero stati la specialità del gruppo, con a capo, ha scritto il gip Gennari a luglio, il 73enne Francesco Valle e i figli Fortunato e Angela.
In una informativa della squadra mobile allegata agli atti di indagine, si leggeva che \”l\’attività investigativa ha messo in luce come il sodalizio Valle, grazie alle conoscenze di Fortunato Valle con amministratori pubblici locali… sia riuscito ad allargare la sua sfera di influenza interessandosi ad operazioni legate alle costruzioni immobiliari e alle acquisizioni di licenze per l\’avvio di attività imprenditoriali\”.
L\’organizzazione aveva come base una masseria equipaggiata come un bunker, dove i debitori venivano \”intimiditi e picchiati\”, aveva scritto il gip nell\’ordinanza.
L\’associazione \”legata alla potente cosca di \’ndrangheta dei De Stefano di Reggio Calabria, operante da anni sul territorio di Bareggio, Cisliano, Milano e province limitrofe, aveva stabilito la base logistica nella proprietà \’La Masseria\’, a Cisliano predisposta come bunker, munita di sofisticate apparecchiature di sicurezza (telecamere, sensori, impianti di allarme, etc.) in modo da impedire l\’accesso a terzi e di prevenire qualunque intrusione da parte delle forze di polizia\”, si legge ancora nell\’ordinanza.
Il pm Ilda Boccassini in luglio aveva sottolineato con forza che in tutti questi anni \”nessuno ha mai fatto una denuncia\” contro l\’organizzazione, che gestiva 34 società. \”Parte della cittadinanza milanese si comportava con questa organizzazione al pari di quello che succede a Locri, a Trapani o in Sicilia, nel senso che avevano il rispetto totale\”.
Reuters Italia
Una risposta
[…] milano.liquida VN:F [1.9.5_1105]please wait…Rating: 0.0/10 (0 votes cast)VN:F [1.9.5_1105]Rating: 0 (from 0 votes) Segnalibro […]