Pino Masciari: finché non prenderemo coscienza che siamo noi i cittadini del nostro mondo, siamo destinati a perdere.
Lasciata sola Maria Carmela Lanzetta, intimidita più volte, lascia, si sente incompresa dai suoi assessori che avrebbero dovuto appoggiarla costituendosi parte civile contro un gruppo di persone indagate in un procedimento contro il Comune.
LASCIA LA PRIMA CITTADINA DI MONASTERACE
L\’addio della sindaca antimafia
«Incompresa, non intimidita»
Maria Carmela Lanzetta in contrasto con i suoi assessori
MONASTERACE (Reggio Calabria) – Le incomprensioni e i conflitti interni alla maggioranza sono stati molto più violenti delle intimidazioni. E questa volta Maria Carmela Lanzetta, sindaco antimafia di Monasterace, è decisa a non fare nessun passo indietro. Dimissioni irrevocabili. Un anno fa, dopo l’incendio della farmacia e le pistolettate all’auto, aveva deciso di abbandonare, salvo poi riprendersi la fascia tricolore dopo le rassicurazioni del prefetto di Reggio Calabria Vittorio Piscitelli. Il primo cittadino di Monasterace ritirò le dimissioni proprio nel giorno della visita nel paese jonico dell’ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani, arrivato sin quaggiù per portare la solidarietà dell’intera coalizione di centro sinistra al sindaco minacciato.
Maria Carmela Lanzetta (Ansa)
CORAGGIO NEGATO – Ora però non è più tempo delle parole. Maria Carmela Lanzetta ha deciso di mettere fine a questa sua esperienza amministrativa dopo il «no» secco dei suoi assessori alla costituzione di parte civile dell’Amministrazione nei confronti di alcune persone indagate nell’ambito di un procedimento contro il Comune. La sindaca antimafia aveva chiesto ai suoi assessori un atto di coraggio in modo che il Comune potesse ottenere un risarcimento di tutti i danni patrimoniali causati proprio da questo gruppo di persone. Maria Carmela Lanzetta ha comunicato la sua decisione anche alla presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini con la quale avrebbe dovuto tenere un incontro pubblico a Monasterace, il prossimo 12 luglio. «Rinunciare a questo incontro è per me una vera sofferenza umana e amministrativa; l’esigenza però di non derogare alla coerenza personale di valutazioni istituzionali indirizzate a tenere la schiena dritta per tutelare il nome del mio Comune e della mia Amministrazione, mi hanno convinta a fare una scelta dolorosa ma, necessaria», ha detto il sindaco di Monasterace.
«SERVE UNA SVOLTA» – Nei giorni scorsi Maria Carmela Lanzetta assieme ai sindaci di Rosarno Elisabetta Tripodi e Lamezia Gianni Speranza, due centri da sempre nel mirino della ‘ndrangheta, hanno avuto un incontro proprio con la Presidente della Camera per esprimere le «preoccupazioni e le insidie» quotidiane che si devono sopportare nel governare molti comuni calabresi in difficoltà per le continue intimidazioni. Proprio di questo si sarebbe dovuto parlare con la presidente Boldrini assieme alle donne antimafia e alla Chiesa. L’incontro non si farà più dopo le dimissioni irrevocabili della Lanzetta che prima di abbandonare ha voluto fare un appello ai cittadini calabresi: «E’ necessaria una svolta profonda, che è soprattutto culturale, per valorizzare le tantissime persone coerenti, coraggiose e solidali che operano spesso e volentieri mettendo in gioco se stessi, in termini d’impegno civile e, a volte, anche economico per raggiungere l’obiettivo del bene comune».
Carlo Macrì cmacri@corriere.it
http://www.corriere.it/cronache/13_luglio_08/dimissioni-lanzetta-sindaco-monasterace_13ee6f32-e7d1-11e2-898b-b371f26b330f.shtml?fr=box_primopiano
8 luglio 2013 | 15:42