Non poteva che nascere in via della Resistenza – nella sede dell’Ottava municipalità di Napoli – il primo sportello anticamorra del quartiere Scampia. L’anima del progetto è Ciro Coronapresidente dell’associazione (R)esistenza che da anni lavora sul territorio per promuovere la legalità: “L’idea nasce in seguito a una denuncia di don Aniello Manganiello che aveva messo in evidenza come un camorrista può decidere da un giorno all’altro, senza incorrere in alcun rischio, di edificare un giardino personale, su di un campo di calcetto di proprietà del Comune”.
La gente ha paura di esporsi, non si sente tutelata e nel quartiere tutti sanno che se non ci fosse stato don Aniello nessuno avrebbe avuto il coraggio di denunciare l’abuso. “Da qui la decisione – continua Ciro –, in collaborazione con l’associazione Libera e con il presidente della Municipalità, Angelo Pisani, di creare uno sportello che possa interfacciarsi con la cittadinanza e le forze dell’ordine, dove le persone possono lasciare le proprie segnalazioni e denunce, in modo del tutto anonimo”. I volontari di (R)esistenza provvederanno poi a consegnare le denunce al commissariato di Scampia. Lo sportello ospiterà anche la vendita dei prodotti nati sui beni confiscati alla camorra e sarà il primo presidio napoletano di Libera e del movimento “Amici di Pino Masciari”. Inoltre saranno offerti gratuitamente il servizio di supporto legale e lo sportello di ascolto e sostegno alle famiglie del quartiere. Non sappiamo come risponderà il quartiere ma Ciro è certo: “Al di là della risposta, l’esistenza dello sportello è un segnale forte contro chi pensa che qui nulla si può fare perché tutto è nelle mani della camorra. Questa sfida fino a qualche anno fa era impossibile anche immaginarla”.
Nonostante le numerose richieste, (R)esistenza è ancora alla ricerca di una sede per portare avanti le attività di tutoraggio e di dopo-scuola con i minori a rischio del quartiere. “Qui ci sono diverse strutture comunali abbandonate, diventate punto di ritrovo per tossicodipendenti – spiega Corona – L’associazione si è offerta di recuperarne una, a sue spese, per avviare all’interno una pizzeria sociale e una comunità dove i minori, dell’area penale, in misura cautelativa in alternativa al carcere possano scontare la pena lavorando”. Quali sono state le risposte? “Purtroppo la vecchia amministrazione comunale ha sempre snobbato le nostre richieste. Il nuovo sindacoLuigi De Magistris e gli assessori competenti ci hanno incontrato e ascoltato, ma da quattro mesi aspettiamo ancora una risposta.
Fonte: Il fatto quotidiano