(AGI) – Catanzaro, 18 set. – Il Consiglio di Stato ha disposto l’immediato ripristino dello speciale programma di protezione che il Governo aveva revocato nei confronti della testimone di giustizia Maria Giuseppina Cordopatri in esecuzione di una sentenza del TAR Lazio. Lo rende noto Rita Bernardini, deputata radicale eletta nelle liste del PD, membro della Commissione Giustizia della Camera, secondo la quale l’ordinanza “non sorprende”. “Non piu’ tardi di qualche mese fa, infatti, – spiega – mi ero rivolta al Ministro dell’Interno Maroni, anche tramite una dettagliata interrogazione parlamentare (n. 4-03322), chiedendogli di intervenire al piu’ presto affinche’ fossero assicurate le indispensabili misure di tutela della incolumita’ della testimone dal pericolo di vita e dalla minaccia della rappresaglia mafiosa. Il Ministro Maroni evidentemente – aggiunge – deve essersi disinteressato del problema, delegando la gestione dell’intera vicenda al sottosegretario Mantovano, il cui operato viene ora completamente smentito dai giudici amministrativi per i quali la revoca del programma di protezione non puo’ essere disposta considerato che attualmente “appare prioritaria l’esigenza di garantire ad una importante testimone di giustizia il ripristino delle piu’ adeguate condizioni personali di sicurezza, necessarie all’assolvimento del suo delicato compito” . Questo provvedimento dei giudici amministrativi conferma – secondo la parlamentare – dunque quanto sospettavo ossia che il sottosegretario Mantovano si e’ dimostrato inadeguato a garantire il minimo di sicurezza ad una cittadina dello Stato italiano che ha collaborato con le istituzioni a prezzo di notevoli sacrifici personali e familiari. Ricordo infatti che in questi mesi la baronessa Cordopatri, privata di ogni forma di tutele e di protezione, si e’ vista costretta a vivere barricata in casa come una vera e propria reclusa, senza avere la possibilita’ di spostarsi e di presentarsi nei processi nei quali avrebbe dovuto deporre contro le cosche calabresi. Stento a decifrare la politica del governo nei confronti della criminalita’ organizzata che in altra occasione ho definito perlomeno contraddittoria: infatti, – continua – se da una parte – peraltro violando normative fondamentali sui diritti umani in ambito nazionale ed europeo – si indurisce quella forma di tortura detentiva che e’ il 41 bis, dall’altra, si disincentiva le testimonianze delle persone offese dai reati commessi dalla criminalita’ mafiosa, spazzando via un formidabile strumento di contrasto”. (AGI)
E meno male che qualcuno ancora ragiona!
Sono molto contenta che sia stata ripristinata la protezione per questa testimone! Stupita(?) che avessero deciso di revocarla!
Sempre la mia piena solidarietà e grande ammirazione per i testimoni di giustizia!
Rosa
Quanto ancora dovremo aspettare prima di vedere questo personaggio dimissionario o esonerato dal suo incarico per manifesta incapacità? E sono stato gentile a definirla incapacità…..
un pensiero affettuoso al nostro Pino, ai Masciari, e a Maria Cordopatri. E con loro a tutti i testimoni di giustizia. Siamo dalla Vostra parte, sempre. Per fortuna che ogni tanto le sentenze riconoscono la sacrosanta realtà. E’ grave che si debba arrivare fino al Consiglio di Stato. Ma è un sollievo la risposta che la giustizia ha dato, anche in questo caso.
E’ tanto bello che esistano persone come Voi. Grazie del Vostro esempio e coraggio. Riccardo