Fonte: La Stampa – Professionisti, imprenditori, avvocati, soggetti vicini ai servizi segreti e alla massoneria: tutti al servizio della \’ndrangheta, disposti a fare da prestanome o a curarne gli affari.
Con queste accuse gli uomini del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria di Reggio Calabria, su richiesta della Dda, hanno eseguito 11 ordinanze di custodia cautelare in carcere e sequestrato 50 milioni di euro a personaggi vicini alle potenti cosche Tegano-De Stefano.
Una delle ordinanze di custodia cautelare è stata emessa anche contro Giovanni Tegano, capo della cosca già in carcere. Secondo gli inquirenti grazie ai favori di questi esponenti della Reggio Calabria bene, che avevano coinvolto anche parenti e amici, la \’ndrangheta era riuscita a controllare anche una parte del capitale privato della municipalizzata del Comune di Reggio Calabria Multiservizi S.P.A.
\’\’Il provvedimento del Gip, Tommasina Cotroneo, basato sulle indagini condotte dalla Procura reggina e dalla Guardia di Finanza, ha, palesemente, certificato che la societa\’ mista Multiservizi e\’, per la parte privata, in mano alla potente e temibile cosca Tegano di Archi. Una verita\’ tanto cruda- continua la nota – quanto inoppugnabile: un vero e proprio pugno in faccia a tutti i reggini, i quali assistono increduli al crollo etico della citta\’, causato da una classe dirigente corrotta che ha portato Reggio Calabria alla bancarotta morale e finanziaria\’\’.