Preoccupanti i dati riportati circa la situazione della regione Lombardia. Secondo un\’analisi di Coldiretti Lombardia sarebbero ben 50 i terreni agricoli e i fabbricati rurali confiscati alla criminalità organizzata. In totale parliamo di 1.186 beni sequestrati: si tratta della prima regione del centro nord e la quarta in Italia dopo Sicilia, Campania e Calabria. \”I dati presentati sono allarmanti\” dichiara con fermezza Masciari. In provincia di Milano il 43% dei comuni (58 su 134) e in quella di Monza il 24% (13 su 55) sono stati interessati dalla confisca di appartamenti, box, aziende, capannoni, attività commerciali e terreni agricoli riconducibili al crimine organizzato. La stessa cosa è avvenuta per quasi il 16% dei comuni bresciani (32 su 206), per il 13,5% di quelli in provincia di Varese (19 su 141), per il 10% in provincia di Como (16 su 160). \”Si continua a considerare la \’ndrangheta, e la mafia in generale, come un fenomeno passeggero. Come un\’epidemia che ha momentaneamente contagiato il Paese e dalla quale ci si potrà liberare facilmente. Valutare la \’ndrangheta da questa prospettiva è sbagliatissimo. – afferma Masciari -E\’ un\’analisi errata di ciò che sta accadendo in Italia. Il Paese è sotto assedio. La \’ndrangheta si è impadronita di ogni settore in ogni regione centrale per il Paese stesso. Roma, Milano, Torino. Non è più solo la Calabria. Il cuore pulsante della \’ndrangheta si è allargato a macchia d\’olio e batte sempre più forte.\” L\’unico modo per combattere e battere la \’ndrangheta è riconoscere che essa non è un problema esclusivo della Calabria ma è un problema nazionale e come tale deve essere affrontato. La \’ndrangheta non è convenienza, la \’ndrangheta ci toglie la possibilità di essere uomini liberi, di vivere da uomini liberi. E lo Stato, le istituzioni devono intervenire per dimostrare che la \’ndrangheta non è conveniente, per dimostrare di essere al fianco dei cittadini onesti. Non dobbiamo continuare a sottovalutare tale problema. Dobbiamo ricercarne una soluzione reale e applicarla il prima possibile prima che sia troppo tardi, prima di, come diceva il grande Peppino, \”ABITUARCI ALLE LORO FACCE…PRIMA DI NON ACCORGERCI PIU\’ DI NIENTE.\” Dobbiamo ribellarci. Adesso. Non possiamo più rimandare.
Fonte: http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/2014/01/13/1009463-coldiretti-terreni-confiscati-mafia.shtml
Pino,
quanto hai ragione.
delle mafie se ne parla tanto. Sono tutti impegnati nella “lotta contro la mafia”, cosi dicono. Eppure prolifera come mai.
Il Paese è in stato di emergenza da oltre 50 anni eppure c’è ancora mistero sulla Trattativa. Eppure si riciclano miliardi ogni anno, per forza alla luce del sole.
Vorrei che si parlasse di più di te e degli altri che hanno denunciato che dei calciatori (che tutto al più sono coinvolti nel calcio-scommesse).
Un giorno accadrà, lo so, perché è l’ordine delle cose. Però ho l’impressione che sprofondiamo ogni giorno che passa.
Coraggio Pino, voi siete, oltre ad un esempio, la NORMALITA’.