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Fonte: Adnkronos – I Carabinieri del Comando Provinciale di Varese, con il supporto dei Carabinieri della sezione di P.G. del Tribunale di Milano e dei Comandi territorialmente competenti, hanno dato esecuzione, nelle Province di Varese, Milano e Crotone, a un decreto di confisca di beni adottato dal Tribunale di Milano su richiesta della Dda di Milano nei confronti di Vincenzo Rispoli, elemento a capo della compagine criminale di stampo mafioso riconducibile alla \’ndrangheta denominata \’Locale di Lonate Pozzolo\’, affiliata alla cosca Farao-Marinicola della provincia di Crotone, nonche\’ a un decreto di sequestro dei beni propedeutico alla confisca emesso dal Tribunale di Varese su richiesta della Dda di Milano nei confronti di Giulio Baracchi, individuato quale \’commercialista\’ del sodalizio.

I provvedimenti emessi sono frutto delle indagini patrimoniali condotte nell\’ambito di attivita\’ investigativa denominata dalla \’Bad Boys\’, avviata dal Reparto Operativo di Varese nel 2005 e coordinata dal pm Mario Venditti, che ha portato alla individuazione dell\’organizzazione criminale radicatasi nel territorio della Provincia denominata \’Locale di Legnano – Lonate Pozzolo\’. Il sodalizio, grazie alla forza derivante dal vincolo associativo con la cosca madre Farao-Marinicola di Ciro\’ Marina, e attraversodiverse azioni di intimidazione e ritorsione, ha posto in essere il controllo di attivita\’ criminose nella zona e il condizionamento di soggetti imprenditoriali, acquisendo – direttamente o indirettamente – la gestione di attivita\’ economiche afferenti i settori del commercio, dell\’edilizia e del mercato immobiliare.

L\’operazione si inserisce, evidenziano i Carabinieri, nella strategia di contrasto alle infiltrazioni della \’ndrangheta\’ in Lombardia con particolare riferimento alla aggressione dei patrimoni risultanti da attivita\’ di estorsione e usura, predisposta dalla Dda di Milano e che ha visto in prima linea il Comando Provinciale di Varese collegare e approfondire alcuni filoni investigativi insorgenti da altre indagini condotte con le Procure di Varese e Busto Arsizio.

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