\’\’A Reggio, come è oramai convincimento unanime, la situazione è gravissima, esplosiva e a rischio attentato. La sfida della \’ndrangheta allo Stato ha raggiunto livelli impensabili e allarmanti. Per contrastare questa offensiva della criminalita\’ organizzata occorrono provvedimenti eccezionali\”. E\’ quanto afferma, in una nota, il leader del movimento Diritti civili, Franco Corbelli secondo cui \”é indispensabile e urgente la presenza dell\’esercito a Reggio dove esiste un rischio stragi come nel \’92 in Sicilia\’\’. \”Per questo giudico giusta e opportuna la decisione del ministro La Russa – prosegue Corbelli – di voler inviare i soldati a Reggio. Ma occorre farlo subito. Cosa altro del resto deve accadere a Reggio Calabria perché si intervenga in modo forte e significativo? Non bastano le decine di atti intimidatori (quelli inquietanti e mafiosi, come l\’ennesimo, ultimo avvertimento al procuratore Di Landro), si aspetta forse che ci scappi prima il morto? La minaccia della mafia non dà tregua e rischia di sfociare in una stagione di stragi, così come è avvenuto a Palermo nel 1992\”. \”Dopo le nuove, pesanti minacce al procuratore generale della Corte di Appello, Salvatore Di Landro – prosegue Corbelli – dopo l\’inquietante allarme lanciato dal presidente della Commissione parlamentare antimafia, Giuseppe Pisanu, su ulteriori sviluppi ed esiti ancora più gravi a Reggio abbiamo davanti una situazione gravissima, allarmante e preoccupante. Le indagini della magistratura reggina sono oramai arrivate alla cosiddetta zona grigia, alle collusioni tra mafia e politica. Questo spiega la reazione violenta della \’ndrangheta che cerca di intimidire la magistratura e fermare le indagini, prima che esse arrivino ai colletti bianchi\’\’.
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