Il Tribunale della Libertà ha rigettato la richiesta dei difensori del vicecoordinatore regionale di Forza Italia accusato dalla Dda dello Stretto di far parte di una \”cupola\” segreta. Restano detenuti anche altri tre
Anche i giudici del Riesame sposano l’impianto accusatorio dell’operazione “Mamma Santissima” e rigettano la richiesta di scarcerazione avanzata degli avvocati del senatore Antonio Stefano Caridi, accusato di far parte della “cupola dei riservati” della ‘ndrangheta.
Per il parlamentare di Gal, in carcere dal 4 agosto dopo il via libera del Senato, è stata confermata l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip poche settimane fa su richiesta del sostituto della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo.
Al termine della camera di consiglio che ha seguito un’udienza fiume prima della pausa di ferragosto, il Tribunale della Libertà (presieduto da Natina Pratticò) ha ritenuto valide le esigenze cautelari nei confronti del senatore e degli altri presunti componenti della cupola che avrebbe condizionato la gestione della cosa pubblica reggina ingerendosi in appalti e nella gestione dei servizi ma infiltrandosi nelle istituzioni locali scegliendo i politici che dovevano rappresentare le cosche e gli invisibili nel Comune di Reggio Calabria, nella Provincia e in Parlamento.
Il Riesame, inoltre, ha confermato l’arresto per Paolo Romeo eGiorgio De Stefano, ritenuti le teste pensanti della ‘ndrangheta reggina. Rimane in carcere anche l’ex sottosegretario e consigliere regionale Alberto Sarra per il quale però i giudici hanno riqualificato la posizione da promotore a partecipe dell’associazione a delinquere di stampo mafioso. Probabilmente hanno pesato le dichiarazioni che il politico, ex An, ha reso al pm Giuseppe Lombardo.
Interrogato due volte dal magistrato e dai carabinieri del Ros nel carcere di Arghillà, infatti, Alberto Sarra ha confermato l’esistenza di un progetto criminale e politico gestito da Paolo Romeo facendo i nomi anche dell’ex sottosegretario di Stato Giuseppe Valentino, dell’ex governatore Giuseppe Scopelliti, dell’ex parlamentare europero Umberto Pirilli, dell’ex senatore Pietro Fuda (oggi sindaco di Siderno) e del senatore Antonio Caridi.
“Il ruolo di Romeo nell’ambito del sistema criminale allargato di cui fa parte – ha fatto mettere a verbale Sarra – è di rilievo elevatissimo: unitamente a lui di quel contesto fanno parte Giuseppe Valentino, Giuseppe Scopelliti, Antonio Caridi, Umberto Pirilli e Pietro Fuda. Senza Paolo Romeo tutte queste figure politiche non sarebbero mai esistite. Il sistema esiste in quanto è lui che crea le condizioni indispensabili alla sua operatività”.
E su Caridi, Sarra ha ricordato la delega che il governatore Scopelliti gli ha affidato all’indomani delle elezioni regionali del 2010. Da quel momento, il senatore divenne il motore dei finanziamenti europei dirottati da Fincalabra (la società in house della Regione) agli imprenditori locali: “A mio parere non è stato casuale che il Caridi sia stato individuato quale assessore alle Attività produttive”.