L’altro ieri è stato messo a segno un colpo importante da parte della DDA di Reggio Calabria contro la ‘ndrangheta e contro i suo tentacolari legami con la criminalità di diverse importanti nazioni europee e transcontinentali. Un’impresa eccellente conclusa dai Procuratori di Reggio Calabria. Le indagini e le operazione hanno rivestito un carattere così sorprendente che gli si è dato nome Eureka. Abbiamo letto titoloni (giustamente!) sulle prime pagine delle testate giornalistiche del Sud Italia, una per tutte l’edizione calabrese della Gazzetta del Sud. Nulla sulle prime pagine dei quotidiani nazionali… addirittura in qualche caso la notizia è finita nella sezione “esteri”. Quanto mai strano, considerato che è la ‘ndrangheta a muovere il narcotraffico che è venuto a galla con l’operazione. Ancora una volta, a livello nazionale, se ne è parlato tiepidamente, quasi solo per dovere di cronaca, quasi facendo passare la notizia sotto silenzio. Non si comprende bene se per una forma di negazione o perchè, a fronte di indagini che riguardano la ramificazione della ‘ndrangheta all’estero, si ritiene che la notizia invece sia importante e riguardi solo il Sud Italia.
Non c’è molto altro da dire: la ‘ndrangheta vince ancora, attraverso il silenzio e l’indifferenza di chi la ritiene un problema relegato al Sud Italia.
Fin quando la stampa italiana sarà tacita e silenziosa, fin quando si useranno gli argomenti legati alla tematica mafiosa solo per fare audience televisiva, fin quando non si farà emergere vistosamente quanto male sta facendo e come questo cancro produca metastasi ovunque, fin quando non si terrà alto il livello di allarme, le si permetterà di guadagnare terreno e di continuare con nei suoi intenti criminali. Fino ad allora la ‘ndrangheta ringrazierà per la complice indifferenza.