Blitz contro la \’ndrangheta in Lombardia: operazione delle Fiamme Gialle del Gico e dei Carabinieri del Ros di Milano, in collaborazione con la polizia meneghina.
Su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano nelle ultime ore sono state eseguite trentacinque ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti affiliati alle cosche. Gli arrestati sono indagati per associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, minacce, smaltimento illecito di rifiuti e spaccio di sostanze stupefacenti.
L\’operazione è coordinata dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini, assieme ai pm Alessandra Dolci, Paolo Storari e Galileo Proietto. Le indagini hanno permesso anche di ottenere il sequestro di beni per un valore di oltre due milioni di euro. Scoperto lo stesso modello mafioso calabrese esportato al Nord. Nessuno dei commercianti sottoposti al pizzo ha mai denunciato il tentativo di estorsione.
Questa operazione giunge a quattro giorni di distanza dall\’allarme lanciato nella relazione annuale della Direzione nazionale antimafia per la «penetrazione con il modello della colonizzazione» delle cosche calabresi di \’ndrangheta in Lombardia.
\”La \’ndrangheta e\’ un\’organizzazione criminale che rappresenta un fenomeno alternativo rispetto alle istituzioni dello Stato\”. La definizione e\’ del gip di Milano Giuseppe Gennari, e compare nell\’ordinanza di custodia cautelare emessa. \’\’I rapporti reciproci tra queste diramazioni territoriali, di tipo essenzialmente confederale – spiega il giudice nell\’ordinanza – incontrano momentanee tensioni a volta a volta che ciascuno degli attori preme sull\’acceleratore dell\’autonomia assoluta o della supremazia sugli altri. Per altro, pur nel quadro di contingenti e strategici contrasti, mai viene meno il senso di unita\’ di fondo e di appartenenza ad un fenomeno criminale, sociale e culturale essenzialmente omogeneo e dichiaratamente alternativo rispetto alle istituzioni statuali\’\’.
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