Non fa sconti il pubblico ministero Antonio De Bernardo che, alla fine della propria requisitoria, esposta all’interno dell’aula bunker di Reggio Calabria, ha invocato pene severissime per i presunti affiliati alla ‘ndrangheta di Roccaforte del Greco, comune sciolto per infiltrazioni mafiose, nell’ambito del processo “Nuovo Potere”.
Il procedimento “Nuovo potere” nasce da un’operazione condotta il 13 gennaio 2010 dall’Arma dei Carabinieri contro le cosche Zavettieri e Pangallo-Maesano-Favasuli che hanno la loro zona d’influenza nei territori di Roccaforte del Greco e Roghudi. La retata portò all’arresto di ventisette individui accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, tentato omicidio, estorsione e traffico di armi e stupefacenti. Le indagini, coordinate fin dall’inizio dal pm della Dda di Reggio Calabria, Antonio De Bernardo, presero spunto dal tentato omicidio, avvenuto l’8 aprile del 2004, di Teodoro Spanò, di 52 anni, legato alla cosca Pangallo-Maesano-Favasuli. Spanò si salvò grazie all’intervento di una pattuglia dei carabinieri. Il 28 settembre successivo fu ucciso Antonino Pangallo, personaggio di spicco dell’omonima cosca criminale. I due schieramenti si contrapposero nella cosiddetta faida di Roghudi che lasciò sul selciato cinquanta morti e che fu interrotta solo dopo l’intervento risolutore del boss di Africo, Giuseppe Morabito, “u Tiradrittu”, arrestato dal Ros dei Carabinieri il 18 febbraio 2004
De Bernardo, dunque, ha chiesto al Gup Antonino Laganà la condanna dei soggetti alla sbarra, con pene che vanno dai tre ai diciotto anni: Domenico Attinà, 8 anni di reclusione (20 mila euro di multa); Paolo Attinà, 4 anni 8 mesi (20 mila euro); Mario Attinà, 4 anni; Agostino Cento, 6 anni e 8 mesi; Francesco Ferraro, 8 anni; Massimo Antonio Gambello, 3 anni; Andrea Gelsoni, 4 anni 8 mesi (20 mila euro); Antonino Gullì, 8 anni (20 mila euro); Vincenzo Gullì, 12 anni; Annunziato Iaria, 8 anni e 6 mesi (20 mila euro); Antonio Iaria, 4 anni e 8 mesi (20 mila euro); Carmelo Rocco Iaria, 14 anni; Domenico Carmelo Iaria, 18 anni; Ugo Iaria 6 anni e 10 mesi; Massimo Idà, 8 anni (20 mila euro); Leone Luigi Iorfrida, 8 anni; Andrea Mesiano, 6 anni e 10 mesi; Carlo Mesiano, 2 anni (12 mila euro); Agostino Palamara, 6 anni e 8 mesi; Domenico Pangallo, 9 anni e 4 mesi (30 mila euro); Francesco Pangallo, 6 anni e 10 mesi; Francesco Pangallo, 18 anni (8 mila euro); Giovanni Pangallo, 14 anni; Antonino Pannuti, 6 anni; Bruno Piazzi, 9 anni e 4 mesi; Armando Proscenio, 6 anni e 8 mesi; Domensico Proscenio, 8 anni (20 mila euro) Francesco Romeo, 8 anni; Girolamo Romeo, 8 anni; Ivan Pasquale Vincenzo Romeo, 14 anni; Annunziato Spanò, 8 anni; Teodoro Spanò, 9 anni e un mese; Filippo Stelitano, 9 anni e 6 mesi (6 mila euro); Andrea Trapani, 8 anni; Natale Tripodi, 6 anni e 8 mesi; Vittorio Verno, 14 anni; Pietro Verno, 14 anni. De Bernardo ha chiesto inoltre l\’assoluzione per Antonino e Carmelo Pangallo.
tratto da Strill.it