La fuga al nord, il pedinamento in A14 e l\’arresto a pochi chilometri dalla svincolo di Caste San Pietro. Così è stato catturato venerdì mattina il 64enne Francesco Scorza, pregiudicato rossanese indiziato di essere il responsabile di un duplice tentato omicidio, avvenuto lo scorso 11 luglio a Rossano Calabro (CS), nei confronti di Antonio e Francesco Manzi, ai quali Scorza aveva indirizzato diversi colpi di arma da fuoco. Il 64enne è stato immediatamente sottoposto a fermo di indiziato di delitto e portato alla casa circondariale di Bologna, dove resta a disposizioni delle Autorità Giudiziarie inquirenti.
La complessa indagine ha coinvolto i carabinieri del reparto operativo di Cosenza, assieme ai colleghi di Cervia Milano Marittima e del Nor di Imola. Questi ultimi hanno fisicamente stretto le manette ai polsi al calabrese, che aveva da poco lasciato l\’autostrada per tentare di seminare i militari. L\’operazione era partita diverse ore e decine di chilometri prima, a Cervia, dove gli investigatori avevano localizzato l’uomo, che nel frattempo si era reso irreperibile nel Comune di residenza.
Alle prime ore del mattino i militari avevano intercettato il calabrese lungo l’autostrada A14, dove stava viaggiando a bordo della propria autovettura in direzione Bologna. All’altezza dell’uscita autostradale di Imola una pattuglia dei carabinieri di Imola, allertata dai colleghi, è riuscita quindi ad agganciare il veicolo e a bloccarlo a circa due chilometri dallo svincolo di Castel San Pietro Terme. A bordo, oltre a Scorza, c\’erano anche la consorte ed il figlio 15enne.
Quando i militari sono intervenuti non ha opposto resistenza ed era disarmato. In un doppiofondo della Mercedes a bordo della quale viaggiava con direzione sud, i militari hanno trovato 180 mila euro in contanti. Nei giorni successivi all\’agguato dell\’11 luglio, nella zona dell’azione i carabinieri hanno ritrovato una pistola calibro 9 con matricola abrasa, di fabbricazione belga, usata per il duplice ferimento assieme a una calibro 22 ancora sconosciuta. Durante una conferenza stampa che venerdì mattina ha chiarito i dettagli dell’arresto di Scorza nel comando provinciale di Cosenza, il colonnello Francesco Ferace ha inquadrato l’agguato contro i Manzi come uno scontro nella criminalità organizzata di Rossano. Ed ha aggiunto che Scorza è stato identificato come uno dei possibili killer grazie anche a tracce biologiche riscontrate sul luogo del ferimento dei Manzi.
tratto da RomagnaNoi.it