Quante volte mi sono sentito rivolgere e io stesso mi sono rivolto questa domanda! Non trovo altra risposta che ribadire che vale sempre la pena vivere e scegliere di vivere senza scendere a patti con la propria coscienza. In realtà non avrei potuto compiere una scelta diversa, perché rappresenta ciò che sono, in cui credevo e in cui credo: l’onestà, la libertà, il lavoro.
Tanto mi è stato e mi è ancora negato, ma non è la scelta di denunciare che non ha funzionato. A non aver funzionato è stato il contorno: l’impreparazione, la negligenza, l’insensibilità di quel sistema che avrebbe dovuto restituire a me e alla mia famiglia la vita nella sua pienezza.
Per questo alla domanda rispondo: sì, ne è valsa la pena, ma c’è ancora tanto da fare da parte di tutti, soprattutto da parte dello Stato, perché diventi “normale” la scelta di schierarsi contro la ‘ndrangheta, dalla parte della giustizia.