Come spesso accade, quando è un politico a ritrovarsi dinnanzi ad un giudice in tribunale, la politica fa quadrato in difesa dell\’imputato di turno, a prescindere da come siano andati i fatti, sembra quasi una legge non scritta che tra colleghi in politica non debba esserci rancore. È quanto accade in Lombardia che vede l\’ormai \”solito\” ex Governatore della Regione Roberto Formigoni che deve difendersi in tribunale dall\’accusa di corruzione il prossimo 2 ottobre, per le \”presunte\” tangenti incassate da Formigoni all\’ospedale di Cremona. Ed è così che la Regione Lombardia ha deciso di non costituirsi parte civile contro l\’ex Governatore, un po\’ come dire che anche se forse hai rubato, per noi non importa. Immaginate se fosse stato un povero disgraziato a farlo, immaginate cosa sarebbe successo in questo paese dove anche se sei un ladro, un criminale o un mafioso ma conti qualcosa, nessuno ti tocca mentre, se sei onesto ti tolgono tutto, dignità compresa?
Presunte tangenti all\’ospedale di Cr. Nel \’processo Formigoni\’ Regione non sarà parte civile
E’ stata respinta a maggioranza dal consiglio regionale lombardo la mozione urgente del consigliere di opposizione Roberto Bruni, di Patto Civico, che impegnava il presidente Roberto Maroni a costituirsi parte civile “in nome e per conto di Regione Lombardia” nei confronti dell’ex governatore Roberto Formigoni e degli altri imputati del processo milanese per le presunte tangenti all’ospedale di Cremona, la cui udienza preliminare è fissata per il 2 ottobre. La mozione è stata bocciata con 31 voti contrari e 26 favorevoli. La maggioranza ha votato no in maniera compatta, mentre a sostegno si sono espressi, oltre al Patto Civico, anche Pd e Movimento 5 Stelle. Per la giunta regionale è intervenuto in aula l’assessore al Reddito Francesca Brianza, che ha espresso parere contrario alla mozione.
Formigoni, già condannato a 6 anni per corruzione per il caso Maugeri, è accusato sempre di corruzione per i suoi rapporti con il presunto intermediario ed ex consigliere lombardo Massimo Gianluca Guarischi, al quale sono già stati inflitti 5 anni in appello per il presunto giro di mazzette nella sanità lombarda.
Per la procura di Milano, Formigoni avrebbe ricevuto attraverso Guarischi oltre 400mila euro, tra contanti, vacanze pagate tra il Sudafrica e la Croazia, il noleggio di jet per raggiungere Olbia e di un elicottero per volare a Saint Moritz, barche e “un orologio da uomo in acciaio Bulgari dal valore di 3.530 euro”. Tutto, secondo l’accusa, per garantire un “trattamento preferenziale” alla Hermex Italia dell’imprenditore Giuseppe Lo Presti nelle gare per la fornitura di apparecchiature mediche in alcuni ospedali, dandosi da fare per sbloccare gli stanziamenti regionali nel 2012.
Al centro dell’indagine, in particolare, due forniture “dell’apparecchiatura diagnostica acceleratore lineare ‘Vero’” all’ospedale di Cremona e all’Istituto dei Tumori (quest’ultima non andò in porto). Tra gli indagati oltre a Formigoni, anche l’ex dg della sanità lombarda Carlo Lucchina e Simona Mariani, ex dg dell’ospedale di Cremona..
L’allora governatore avrebbe ricevuto nel dettaglio la “somma complessiva di 447.000 euro” suddivisa in un lungo elenco di utilità, come 7mila per festeggiare il Capodanno del 2012 in Sudafrica, 11.900 euro e 17.910 euro per due vacanze in barca in Croazia. Anche il noleggio di aerei privati per andare in Sardegna, in Valtellina e a Saint Moritz, costati rispettivamente 11.880, 8.030 e 6.000 euro. Oltre ad “anticipazioni e pagamenti di spese da parte di Guarischi in suo favore per pranzi e cene in ristoranti”.
L’udienza preliminare per Formigoni è fissata al 2 ottobre. Sulla mozione respinta, il consigliere Bruni ha detto che “in questo modo la Regione rinuncia a contribuire all’accertamento dei fatti in contraddittorio”, ricordando che nel ‘processo padre’, quello a Guarischi, l’istituzione aveva invece partecipato: “E’ inaccettabile che si adottino due pesi e due misure”, ha concluso.