Intervista choc a un esponente della ‘ndrangheta: «La società civile ci aiuta a prosperare» «Non batterete mai la ’ndrangheta»
Pino Masciari: detto da un uomo della ‘ndrangheta può sembrare di parte o addirittura un’affermazione tendente ad intimorire il lettore; ma ci siamo chiesti quanto possa essere reale questa affermazione e pertanto cosa veramente di SERIO sia stato fatto per combattere la \’ndrangheta? Purtroppo la dimostrazione è che i Governi che si sono succeduti hanno scalfito poco o nulla la complessa e organizzata struttura ‘ndranghitista, tanto è vero che, nonostante i numerosi colpi inferti dalla Autorità Giudiziaria e di Polizia, l\’unica \”azienda\” che lavora a pieno ritmo è quella dell\’ illegalità e della mafia. Tanti operatori commerciali ed imprenditoriali e parte della politica e delle istituzioni colluse sono in rapporti di affari, con intrecci di convenienza reciproca, eludendo tutte le leggi, anche quelle fiscali. Dall’altro vi sono operatori economici onesti che soccombono sotto il peso della burocrazia e delle tasse.
Del resto l’azione concreta passa dagli esempi, e di certo i testimoni di giustizia riflettono la capacità di uno Stato che ha abbandonato del tutto i suoi esempi migliori. Non voglio pensare o ammettere che la conseguenza più facile sia che la società civile ritrova nell’organizzazione criminale un riferimento più credibile di chi ci governa.
«Non batterete mai la ’ndrangheta»
Intervista choc a un esponente dei clan brianzoli: «La società civile ci aiuta a prosperare»
«La ’ndrangheta non sarà mai sconfitta, perché è la società civile, anche quella del Nord, della Brianza e del Comasco a consentirci di prosperare». A parlare, in un’intervista choc in esclusiva per La Provincia è Antonio, un uomo dei clan, anni di carcere duro dopo l’operazione dei “Fiori di San Vito” tra Opera, Vibo Valentia e Poggioreale, «l’inferno dei vivi».
A sentire Antonio, tra Lecco e Como, ci sono dentro tutti. Dal sottobosco di piccoli manovali del crimine che infiammano le cronache locali con le loro bravate, fino ai politici messi all’angolo, gente che non ha tenuto fede ai patti. Come se ne esce? «Non se ne esce. Non ne usciremo noi, non ne uscirete voi. A meno che lo Stato non comprenda che occorre ricominciare dagli asili, crescendo una generazione nuova di bambini che, dalla Calabria alla Lombardia, imparino l’educazione civica, il senso delle regole, quello dello Stato».