L’allarme lanciato dal Prefetto di Torino, Donato Cafagna, in occasione della presentazione del protocollo per il contrasto alle infiltrazioni criminali nell’economia torinese, firmato con il presidente dell’Unione Industriali Torino, fornisce una serie di dati che confermano il forte radicamento della ‘ndrangheta in territorio torinese e la sua estrema pericolosità.
È un dato di fatto che richiede attenzione e sensibilizzazione, perchè la criminalità è presente ovunque, sono le stesse istituzioni a riconoscerlo attraverso la pubblicazione delle risultanze in loro possesso. In Piemonte sono presenti le famiglie che hanno fatto la storia della ‘ndrangheta, alcune delle quali da me stesso denunciate. La relazione della DIA lo ribadisce semestralmente.
Se le istituzioni competenti sono così consapevoli, perchè a me hanno tentato più volte di revocarmi la scorta? Perchè mi hanno chiesto di produrre memorie…di dare io a loro elementi che giustificassero il mantenimento della scorta? Perchè ancora oggi, dopo aver io più volte comunicato le recenti minacce alle quali sono stato esposto nell’ultimo anno, nessuna azione è stata intraprese per garantire e rafforzare la mia sicurezza e quella della mia famiglia? Cosa stanno aspettando? Che succeda l’irreparabile? Sarebbe giusto che io ottenessi finalmente delle risposte!