Mentre il ricordo di Borsellino e Falcone è ancora vivo nella mente, nei cuori e negli occhi di molti di noi, arrivano segnali pericolosi contro il PM Catello Maresca. Lo slogan \”NON LASCIAMOLI SOLI\”, scandito a gran voce dopo le stragi del 1992, dovrebbe essere tenuto in considerazione oggi più che mai con persone, come i magistrati Nino Di Matteo a Palermo, a Reggio Calabria Nicola Gratteri, e in Campania Catello Maresca, che combattono in prima linea mettendoci la faccia. Non possiamo e non dobbiamo permettere che, mafia,\’ndrangheta o camorra continuino a fare il bello e il cattivo tempo.
Lo stato deve proteggere questi uomini speciali dalla criminalità organizzata.
\”Nonostante i durissimi colpi inferti dalla magistratura contro le criminalità organizzate, i servitori dello Stato oggi sono più soli che mai. Non è la prima volta che il giovane magistrato Catello Maresca, questo il suo nome, finisce nel mirino. Il clan dei Casalesi lo vorrebbe morto. Avete letto bene, morto. Lui con caparbietà, intuito e furbizia investigativa è riuscito a stanare padrini del calibro di Michele Zagaria alias Capastorta, e Antonio Iovine, ‘o Nennillo, da decenni latitanti. Pochi mesi fa in carcere gli inquirenti registrarono un colloquio tra un detenuto (il vivandiere di Zagaria), e un suo parente: “Può essere che nel frattempo che faccio l’appello muore Maresca. Voglio vedere cosa succede. Muore di malattia per cazzi suoi”.