La DIA di Catanzaro sequestra beni per 60 milioni di euro al clan Mancuso
Beni del valore di 60 milioni di euro, riconducibili al clan Mancuso di Limbadi (Vv), sono stati sequestrati dalla Dia di Catanzaro. Il rovvedimento, emesso dal Tribunale di Vibo Valentia, Ufficio per le Misure di Prevenzione, ha interessato 7 aziende, 193 unita\’ immobiliari (tra appezzamenti di terreno, appartamenti ed altri fabbricati), 113 veicoli, numerosi conto correnti, per un valore complessivo di circa 60 milioni di euro. I beni in questione erano nella disponibilità di Giuseppe Prestanicola, 57 anni, di Soriano Calabro (Vv), ritenuto imprenditore di riferimento dei Mancuso. In particolare, il provvedimento cautelare ha interessato, le imprese: \”Calcestruzzi f.lli Prestanicola srl\”, con sede a Soriano Calabro (VV); \”Calcestruzzi San Domenico srl\”, con sede a Soriano Calabro (VV); \”Precave s.r.l.\”, con sede a Pizzo (VV); la ditta individuale \”Prestanicola Giuseppe\”, con sede a Soriano Calabro (VV); la ditta individuale \”Prestanicola Domenico\”, con sede a Soriano Calabro (VV); la ditta individuale \”Prestanicola Maria Catena\”, con sede a Gerocarne (VV); la ditta individuale Prestanicola Calcestruzzi di Prestanicola Santino, con sede a Soriano Calabro (VV). Prestanicola, oggi detenuto, era stato arrestato nello scorso febbraio, a conclusione di un\’indagine, coordinata dalla D.D.A. di Catanzaro, con l\’accusa, tra l\’altro, di aver favorito i Mancuso nell\’acquisizione di appalti concernenti la realizzazione dell\’autostrada Salerno-Reggio Calabria. La presenza fra le imprese aggiudicatarie, riconducibili a Prestanicola tra le ditte impegnate nella realizzazione dei lavori di ammodernamento dell\’autostrada Salerno-Reggio Calabria, nel tratto compreso tra la provincia rdi Reggio e quella vibonese, era stata oggetto di un\’altra indagine della magistratura reggina, nell\’ambito dell\’inchiesta denominata \”Arca\”, dalla quale l\’imprenditore era pero\’ uscito indenne.
(Agi news)