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Fonte: AGI – Reggio Calabria, 24 feb. – Operazione \”Affari di famiglia\” in Calabria ha documentato l\’infiltrazione delle cosche in un appalto per la realizzazione di un tratto della Ss 106 tra Reggio Calabria e Melito Porto Salvo: 5 indagati per i reati di associazione di tipo mafioso, concorso in associazione di tipo mafioso e tentata estorsione aggravata dall\’aver favorito un sodalizio mafioso. I 5 sono accusati di appartenere alla \’ndrangheta di due distinte articolazioni territoriali, operanti nell\’area metropolitana e jonica. \”Come mai avete iniziato questi lavori senza le dovute presentazioni? Adesso dovete pagarci il disturbo!\” oppure: \”dite al vostro responsabile che prima di continuare i lavori si deve mettere a posto\”. Frasi come questa, intercettate dai Carabinieri nell\’ambito dell\’operazione \”Affari di famiglia\” che stamani ha portato al fermo di cinque persone per infiltrazioni mafiose nei lavori per la costruzione di alcuni tratti della ss 106, erano spesso rivolte dai\”picciotti\” delle cosche Ficara – Latella e Iamonte al responsabile dei lavori per il rifacimento della ss 106 nel tratto Reggio Calabria-Melito Porto Salvo.
Spesso le richieste erano piu\’ esplicite: \”Noi siamo i referenti della zona. Per il vostro quieto vivere dovete darci il 4% dell\’intero importo dei lavori relativo alla posa delle barriere e del rifacimento del manto stradale. Un\’impresa come la vostra non e\’ che mo si perde per 60.000 euro\”. I malfattori \”sconsigliavano\” alle imprese di rivolgersi ad altre ditte per la fornitura di servizi e di opere, perche\’ i subappalti dovevano essere affidati a ditte vicine alla cosca: \”Le ditte a cui avete richiesto i preventivi, come quella di Bovalino, non vanno bene\”, era la frase che i titolari delle imrese si sentivano dire. Quando, infine, il responsabile del cantiere specificava che ancora erano in corso dei semplici lavori di messa in sicurezza e che le opere di ammodernamento non erano ancora iniziate, gli interlocutori lo congedavano con un eloquente \”ci faremo risentire noi\”.
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