E\’ stato disposto in queste ultime ore il regime carcerario del 41 bis, il cosiddetto \”carcere duro\”, per Pantaleone Mancuso, soprannominato \”Scarpuni\”, presunto boss della potente consorteria \’ndranghetista di Limbadi. La richiesta di tale disposizione partita dalla Dda di Catanzaro è stata accolta dal ministero della Giustizia. Ricordiamo che \”Scarpuni\” è imputato, attualmente, nel processo \”Gringia-Dietro le Quinte\” e coinvolto nelle inchieste \”Black Money\” e \”Mbrogghjia\”. L\’instancabile lavoro delle forze dell\’ordine e della magistratura è prezioso. Costituisce uno dei pilastri fondamentali nella costruzione di una grande unica casa della Legalità. La lotta alla mafia, alla corruzione, all\’illegalità ha bisogno di gesti, di azioni concrete proprio come in questo caso specifico. Chi opera il male della società e dei singoli individui, chi lavora contro lo Stato, contro la comunità tutta non può ricevere clemenza. La Giustizia esiste e deve scendere in campo per testimoniare ai mafiosi, ai corrotti e ai criminali la certezza che non resteranno impuniti, perché non sia più conveniente per loro condurre questa vita. Bisogna ricostruire la parola Giustizia, vestirla della sua dignità. E soprattutto è necessario restituire ai cittadini la fiducia nella Giustizia stessa, quella fiducia che di fronte a determinate situazioni perdiamo. Questi sono i primi passi da compiere verso una società nuova, diversa. Il cammino è lungo ma notizie come questa, dove prevale la Giustizia, illuminano il percorso e alimentano il Coraggio di continuare ad andare.