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L’anatema di Saviano che accusa obliquamente chi si oppone alla legalizzazione della cannabis di favorire la mafia e quelli che parlano addirittura di “diritto civile”.

La discussione sulla legalizzazione delle droghe leggere è già abbastanza complicata, per la difficoltà a valutarne gli effetti possibili, che sarebbe bene che non la si inquinasse con tesi azzardate mese in campo con finalità oblique. Tra queste spicca quella sciorinata oggi da Roberto Saviano, secondo cui legalizzando la marijuana si indebolirebbe il controllo delle mafie sul mercato delle sostanze stupefacenti, con il corollario che chi si oppone lo fa solo per ragioni elettorali, anzi, come dice lo scrittore campano per quella “zavorra” della democrazia che “si chiama ricerca del consenso”. Invece a quanto pare la legalizzazione delle droghe leggere rappresenterebbe addirittura la conquista di un “diritto civile”. Questo non lo sostiene solo Saviano ma anche, per esempio, Paolo Mieli che si rifà alla lunga battaglia sostenuta su questo tema da Marco Pannella. Mieli costata con una certa sorpresa che la discussione su questo tema si svolge in modo pacato e rispettoso, senza strumentalizzazioni politiche, e che questo è già un successo. E’ proprio per distruggere questo clima di confronto che Saviano lancia i suoi anatemi,……..

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