Si parla tanto di integrazione nel nostro paese, si fanno sempre più passi avanti in questo senso ma poi, accadono fatti come quelli di Cagliari e di passi se ne fanno 1 milione indietro. Chi vi scrive è il primo ad ammettere che in determinate situazioni (atti di violenza o di gente che non ha un lavoro e bivacca per le strade) è stato il primo a criticare questa politica dell\’integrazione ad ogni costo, ma qui si rasenta la follia, primo perché il pregiudizio in questo caso sovrasta il buon senso ma, cosa più importante, perché si tratta di bambini. In secondo luogo, l\’istituto coinvolto non avrebbe dovuto mai permettere che si potessero distinguere bagni per bianchi e bagni per immigrati, soprattutto trattandosi di un istituto privato gestito da suore che però, ad onor del vero hanno subito rimediato ed hanno sempre sin dal primo momento, difeso i due ragazzini. Resta il fatto, increscioso, orrendo e razzista che pur se non essendo la normalità in Italia, è comunque sentimento di discriminazione che noto o non noto fa parte di molti italiani. Forse ai genitori dei due alunni italiani andrebbe insegnata un po\’ di storia e agli alunni stessi far notare la mancanza di cultura di quei genitori!
BAGNI SEPARATI PER I BAMBINI STRANIERI: DOPO BUFERA SU SCUOLA DI CAGLIARI ARRIVA LA MARCIA INDIETRO
Quando sono arrivati i due bambini, un egiziano di nove anni ed un etiope di 12, c\’e\’ stata una levata di scudi: \”o loro o i nostri figli\”. Ora dopo quattro intense riunioni i genitori hanno accettato la situazione, che ora e\’ tornata alla normalita\’.
Dai bagni separati alla ricreazione in totale solitudine: e\’ quanto si e\’ vissuto nelle scorse settimane in una scuola elementare paritaria di Cagliari, gestita da religiose, all\’arrivo di due bambini immigrati, sbarcati senza genitori alcuni mesi fa nel capoluogo con i viaggi della speranza. Dal primo giorno ci sono state proteste di mamme e papa\’ che hanno minacciato di portar via i figli, e due lo hanno fatto, ma le suore Mercedarie e le insegnanti, che hanno accolto i due giovanissimi profughi, sono rimaste ferme nelle loro posizioni: l\’accoglienza non si discute.
Ora dopo quattro intense riunioni i genitori hanno accettato la situazione, che ora e\’ tornata alla normalita\’. Quando sono arrivati i due bambini, un egiziano di nove anni ed un etiope di 12, c\’e\’ stata una levata di scudi: \”o loro o i nostri figli\”.
Le suore si sono schierate con i migranti e due alunni, per decisione dei loro genitori, hanno lasciato l\’istituto privato. \”Inizialmente si sono sollevate questioni di salute per possibili trasmissioni di chissa\’ quali malattie, e cosi\’ si sono indicati due bagni diversi, ma abbiamo presentato a madri e padri preoccupati tutte le certificazioni mediche dell\’Asl. Insomma tutto e\’ in regola, i due bambini sono sani e cosi\’ e\’ venuta meno una delle contestazioni iniziali che ha fatto scattare la protesta\”, ha spiegato l\’avvocato Marina Bardanzellu, tutrice di uno dei bambini.
\”Le suore e le insegnanti hanno accolto a braccia aperte i due africani che sono rispettosi delle regole e collaborano – ha sottolineato il legale – Anche i genitori adesso hanno capito la situazione difficile che hanno vissuto e che vivono tuttora i piccoli migranti. Ancora non sappiamo che cosa hanno alle spalle, sono molto sensibili e chiusi, ma hanno sofferto tanto ed hanno bisogno di noi. Per questo anche le suore hanno spiegato che non solo non devono essere emarginati ma che sono come i nostri figli. Dobbiamo collaborare tutti per farli sentire protetti e per integrarli con i nostri bambini. Quella che abbiamo vissuto inizialmente e\’ una vicenda che ci ha lasciato senza parole. Ma da oggi il bagno e\’ tornato ad essere unico per tutti\”.
Il tutore: Giudice era pronto a intervenire
Parla Maria Antonella Taccori, tutore dei 2 ragazzi sbarcati a luglio in Sardegna e inseriti in una scuola parificata di Cagliari. Su richiesta dei genitori degli altri alunni i due minorenni – un egiziano e un etiope – sono stati costretti a rimanere esclusi dalle attività con gli altri compagni, compresi ricreazione e utilizzo dei bagni. \”E\’ vero, e il giudice tutelare era pronto ad intervenire\”, dice la Taccori, intervistata da Laura Passetti della Tgr Sardegna.