Foto di Aldoaldoz
Non riesco a dormire, anche con migliaia di chilometri sulle spalle e poche ore di sonno.
Continuo a ripensare a Pino e alle sue parole, al suo stato d’animo. Deve di nuovo testimoniare in due processi e non riusciva a trovare la serenità (…come farei io nella sua situazione? …..il vuoto mi assale) per avere la concentrazione e la forza di presentarsi come sempre al dovere alla quale viene chiamato e con la quale risponde sempre con lo stesso spirito di responsabilità.
Responsabilità. La prima lezione di vita cruda che ho imparato da Pino Masciari.
Ma Pino vive in un sistema complessissimo che dovrebbe avere come fulcro e fondamento proprio la responsabilità. Delle Istituzioni.
E dei dieci anni di vita sotto protezione invece ho conosciuto, letto e discusso e ho fatto conoscere, leggere e discutere tanti episodi di irresponsabilità delle stesse, sempre troppi, comunque.
Diciamo che stavo assistendo finalmente a un periodo buono per Pino (in confidenza, per sintesi, lo chiamo Pinissimo) dove intravedevo un miglioramento nella vita di un uomo provato ma sempre con la schiena dritta e la testa alta.
E forse mi ero illuso, già devo essere un illuso, perchè so cos’è successo e so cosa succederà: è successo che più volte Pino, scortato, è rimasto piantato per l’Italia per un guasto alla sua macchina blindata (due volte da quando esiste questo giovane blog 1 e 2), e so che dovrà affrontare insieme alla scorta la trasferta per deporre testimonianza in Calabria con due macchine stremate da chilometri di servizio. Vecchie. Affidabili?
Non è solo una pruderia da meccanico, neanche ne capisco molto di motori, ma quello che mi toglie il sonno è provare empatia con Pino e cercare di capire cosa sta vivendo.
Deve deporre, citare fatti e date precise se no verrebbe tacciato di inaffidabilità e farebbe gola a molti poterlo screditare, e deve percorrere la Penisola su mezzi che, incrociando le dita, non daranno problemi. Mi si gela il sangue già solo qui.
Un sistema di protezione può basarsi sulla scaramanzia?
Poi deve entrare in tribunale, affrontare gli imputati e deporre di fronte a un collegio giudicante che quasi certamente verrà cambiato causa gravidanza di una dei componenti.
Cosa bellissima la vita e faccio gli auguri alla nuova splendida nascita….Ma intanto si dovrà ripetere la deposizione e il tempo implacabile passerà forse fino al maledetto termine per prescrizione che monda tutte le fedine, ma non i fatti commessi. In un tempo, questo, che la prescrizione è venduta come innocenza. Robe da magliari.
Ma il termine della sofferenza di Pino e della famiglia? A quando? Quando decorre il tempo del suo inferno umano? Si prescrive anch’esso o deve essere rinnovato in eterno perchè si è osato dare esempio di legalità?
Come è possibile che uno Stato che si dice democratico e civile non tenga conto che le pressioni e le vessazioni come queste sono un veleno costante per la salute di chi allo Stato stesso si affida?
Eppure Pino è lì, forte del senso di dovere e determinato, e partirà. E deporrà come dovere si, ma anche, e non dimentichiamolo tutti, come diritto.
Non dormirò e mi andrebbe bene, se per contro ci riuscisse Pino.
Che soluzione? Accompagnarlo? Comprare un’auto blindata? Affittare una scorta? Pestare i piedi con le Istituzioni che escano da logiche di numeri e considerino le persone? Cosa bisogna fare per sentirsi cittadini in una Nazione che dà sicurezza a chi si comporta nella Legge e persegue efficacemente i criminali?
Sono domande legate all’emozione ma anche domande che estendo a chi legge.
Cosa pensate? Cosa fare?