Essere genitore offre la possibilità di trasmettere ai propri figli gli insegnamenti giusti che possano far maturare la consapevolezza di agire nel modo migliore e di approcciarsi al mondo con gli occhi aperti, cercando di mantenere il proprio comportamento sobrio e corretto in ogni occasione, impegnandosi a non ferire la gente e a non scendere al livello infimo di chi ricambia l’odio ricevuto con altrettanto odio. Infatti, essere maturi significa andare oltre le cose che si possono percepire in apparenza e dare il giusto peso agli eventi sempre per mezzo di una grande forza d’animo e di un equilibrio interiore che rende la vita serena e limpida. Andare avanti e superare ogni ostacolo, anche quando non si trova sostegno in nessun altro se non in se stessi, è indice di perseveranza e padronanza di sé, caratteristiche proprie di chi non si arrende in nessuna circostanza e dopo ogni caduta trova sempre la maniera per rialzarsi e continuare a lottare per difendere la propria dignità di uomo.
Rudyard Kipling, noto poeta e scrittore inglese della letteratura infantile, scrive per il figlio la lirica “Se”, il cui titolo nella lingua d’origine è “If”, dai toni affettuosi e dalla struttura semplice e priva di enfasi, in cui riversa una serie di importanti insegnamenti dal valore altamente pedagogico.
Più di tutti, in questo componimento poetico, emerge il tema della padronanza di sé, ossia sapersi controllare in qualunque occasione, saper dosare vittorie e sconfitte, riuscire a convivere con tutti in modo pacifico senza dare troppo peso alle parole pronunciate per odio o risentimento.
Essere padroni della propria vita significa non scendere a compromessi con i disonesti, cercare di andare incontro a tutti ma senza danneggiare gli alti valori della dignità, della libertà e della felicità. Stare in pace con se stessi, considerare ogni rimprovero, anche il più insignificante, per poter migliorare ed essere un domani uomini migliori. Infatti, Kipling, con tutti quei “se” posti a inizio di verso, è consapevole del fatto che è difficile riuscire a mettere in atto tutti quei precetti, ma ha la speranza di vedere negli occhi di suo figlio un’ attitudine a migliorare se stesso e a non ripetere gli errori già commessi, cercando ancora una volta di trascendere la concretezza e di essere superiore a se stesso dominando i sentimenti e gli impulsi che inducono a cadere in errore.
di Francesco Cervellera V B Liceo Classico “P. Virgilio Marone” di Gioia del Colle