In un paese normale, tali affermazioni avrebbero come conseguenza il licenziamento in tronco del politico le ha espresse per incapacità di cognizione nonchè per aver offeso i cittadini stessi che lo hanno votato. Il Ministro Poletti non ha idea di ciò che dice, non conosce cosa voglia dire vivere dignitosamente come non conosce cosa sia la dignità, perchè altrimenti starebbe in silenzio avendo rispetto della dignità della gente onesta. Con 320 euro al mese caro ministro Poletti, NON SI VIVE E LA DIGNITÀ VIENE MENO PERCHÈ CALPESTATA DA GENTE COME VOI! Lei non ha idea di cosa voglia dire vivere anzi, sopravvivere in quest\’Italia, e lei ci offende. Lei non ha idea di cosa costi crescere un figlio e mandarlo a scuola, i costi da sostenere, l\’acquisto dei libri, l\’abbigliamento, le tasse obbligatorie che i vari istituti per ovvie carenze date dai tagli alla scuola devono necessariamente caricare sui genitori. Lei non ha idea di cosa voglia dire si, accettare un\’occupazione ma poi riuscire a mantenerla perchè non si hanno i mezzi economici per raggiungere il posto di lavoro, cosa che lei non conosce perchè ha il suo bel autista con l\’auto blu. Lei non sa\’ cosa significhi riuscire a mettere insieme il pranzo con la cena, perchè lei non va\’ mai a fare la spesa, lei non conosce il costo del pane o della pasta, lei ha tutte quelle belle agevolazioni, il suo bel stipendio da parlamentare che si la fa\’ vivere più che dignitosamente come lei dice, solo che lo fa\’ alle nostre spalle, viva un giorno come facciamo noi o come fanno i veri poveri ai quali lei dicendo di voler far vivere dignitosamente ne calpesta proprio la dignità impoverendoli ancora di più.
Secondo Poletti si può vivere “dignitosamente” con 320 euro al mese
Un sostegno al reddito pari a circa 320 euro al mese per un milione di poveri, accompagnato da un piano per la loro inclusione sociale. E’ la soluzione proposta dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, illustrata ieri in una intervista a Repubblica. La scorsa settimana, infatti, il governo ha approvato il disegno di legge delega ed entro sei mesi dal via libera del Parlamento arriveranno anche i decreti attuativi.
“E’ un cambiamento radicale – ha detto Poletti – perché nel nostro Paese non c’è mai stato un istituto unico nazionale a carattere universale per sostenere le persone in condizione di povertà. Vogliamo dare a tutti la possibilità di vivere dignitosamente. E’ una riforma che vale almeno quanto il Jobs act. Chi riceverà l’assegno avrà alcuni obblighi, come mandare i figli a scuola o accettare un’occupazione”.
La riforma dovrebbe partire dal 2017, ma già da quest’anno potranno essere utilizzati i 600 milioni stanziati nella legge di Stabilità. L’obiettivo del governo è di fare crescere nel tempo sia l’indennità sia la platea di beneficiari, fino a coinvolgere tutti i quattro milioni di italiani in condizioni di povertà assoluta. Insomma, per un problema sociale urgente si procede per step e non con misure straordinarie. Ma aldilà di questo, c’è una domanda che vorremmo porre al sig. Ministro Poletti: lei riuscirebbe a viverci con 320 euro al mese?