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\” Parole. Promesse. Bugie. Questa continua presa in giro deve finire. Il Ministro Passera e il Presidente dell\’Anas Ciucci devono fare pace con il cervello.

Banca Italia e il Viceministro Ciaccia sostengono che non solo servono altri 3 miliardi di euro per completare l\’opera ma soprattutto che è difficile reperire queste risorse. I cantieri poi sono lentissimi.

Ma signori,  che partita stiamo giocando? Sulla pelle di chi?  Ma ci rendiamo conto che su questa maledetta autostrada si continua a morire nell\’indifferenza? Possibile che la nostra classe politica sia così indecente e colpevole da non accorgersi di tutto questo?  Adesso basta! Via questi buffoni. Il Sud non merita questi saltimbanchi mediocri e ipocriti. Organizziamo il coraggio e riprendiamoci la nostra dignità\”

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Fonte: Il Quotidiano della Calabria – Alle parole del ministro Corrado Passera e del presidente dell\’Anas, Pietro Ciucci, seguono la relazione della Banca d\’Italia e le dichiarazioni del viceministro Mario Ciaccia. I soldi non ci sono ancora e per i lavori «la percentuale di quelli completati è rimasta stabile al 33 per cento della lunghezza totale»

CATANZARO – Tra la promessa del ministro Corrado Passera, che ha avuto man forte dal presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, e il reale completamento dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria entro il 2013, ci sono tre miliardi di euro. A tanto, infatti, ammonta l’importo da finanziare per portare a termine i lavori. A certificare l’impegno finanziario sono la Banca d’Italia, con la presentazione del rapporto annuale sull’economia calabrese, e il viceministro con delega alle Infrastrutture Mario Ciaccia. Le promesse, dunque, fanno ormai parte della lunga storia dell’autostrada, ma in questo caso devono fare il palio con la realtà dei fatti. Ed in effetti, è lo stesso sottosegretario, compagno di Governo con Passera, a fare i conti in tasca: «Troveremo i tre miliardi che ancora servono per completare i 13 cantieri aperti e iniziare la progettazione per quelli che porteranno all’ultimazione dell’opera.  Non possiamo non trovarli: con la Ragioneria dello Stato – prosegue Ciaccia – il tavolo è aperto. Il pubblico farà la sua parte, il resto lo si potrebbe definire nell’ambito di un accordo con il futuro gestore che non abbiamo ancora individuato». Dunque, mentre si promette di terminare i lavori entro un anno circa, ancora c’è chi è impegnato a cercare i soldi necessari perché questo avvenga. E certo, non sono briciole, considerato che in tempo di crisi, anche per le casse dello Stato, tre miliardi sono una marea di denaro.

Eppure, è lo stesso segretario a provare a gettare acqua sul fuoco delle possibile polemiche. «A luglio, intanto, inaugureremo diversi chilometri di tratti già pronti – ha aggiunto il componente del Governo in un’intervista al Mattino – ci saranno poche strozzature per gli automobilisti ma rispetteremo l\’impegno che il ministro ha fissato». In campo anche l’idea di un connubio tra pubblico e privato. «A gennaio il governo e il Parlamento hanno dato una prima svolta – ha spiegato il viceministro – oggi è già obbligatorio il cronoprogramma dell’opera, l’approvazione della delibera Cipe da parte della Corte dei conti è scesa da 14 mesi a 60 giorni, per le infrastrutture superiori al miliardo è prevista una concessione di 50 anni. Con il Dl sviluppo queste condizioni sono state ulteriormente rafforzate».

Alle parole di Ciaccia si è aggiunta la relazione di Bankitalia, presentata oggi a Catanzaro, che delinea un quadro deludente dell’importante opera: «La percentuale dei lavori completati è rimasta stabile al 33 per cento della lunghezza totale; la quota di lavori ancora in fase di progettazione o con gara in corso risulta pari al 28 per cento. Il fabbisogno residuo ancora da finanziare per il completamento del tratto calabrese – è scritto nella relazione – è stato stimato dall’Anas in circa 3 miliardi di euro».

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