Siamo in molti a chiedercelo, come può una compagnia di bandiera di un paese come l\’Italia ritrovarsi, nella migliore delle ipotesi smembrata e venduta a pezzi? Beh i ben informati direbbero che lo specchio di questo disastro sta nella gestione e nelle persone che sulle quasi ceneri di questa compagni ci hanno bivaccato, emblematiche le dimissioni nel 2015 dell\’Ad di Alitalia, Silvano Cassano che con soli 9 mesi di lavoro, chiese ed ottenne una buona uscita di 2,4 milioni di euro……9 mesi di lavoro avete capito bene! Ma non è solo questo il problema, Alitalia ha chiuso in perdita per ben 15 anni cumulando ben 4,4 miliardi di perdite che diventano 6 miliardi a valori correnti, una sorta di malato in agonia, che ha avuto sempre bisogno di aggrapparsi al sostegno pubblico in continuazione, tra aumenti di capitale , garanzie a copertura del debito e contributi vari. Però la situazione non cambiava anzi, e più la situazione si deteriorava più lo Stato iniettava fondi a perdere. Si stima che circa 2,9 miliardi di soli interventi pubblici siano serviti per ripristinare il capitale distrutto anno su anno dalle perdite. Nel 2014 (poco meno di 3 anni fa) il valore patrimoniale era negativo per 1,9 miliardi ed ecco che alla fine il conto per le finanze pubbliche per Alitalia arriva a valere l\’enorme cifra di 7,4 miliardi di euro. (fonte il sole 24ore). Questo il costo economico, ma parliamo delle persone che per anni hanno elogiato le imprese sia di capitalizzazione della compagnia che degli aiuti statali:
Roberto Colaninno, presidente di Alitalia, 3 luglio 2013: \”Per quanto mi riguarda, con tutte le prudenze del caso, in base a questo piano il turnaround di Alitalia credo sia, con l’anno prossimo, completato\”
Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, 7 agosto 2014: \”Il piano industriale di Alitalia prevede il pareggio nel 2017 e il ritorno all’utile. Poi le banche devono tornare a fare le banche e ci saranno altri azionisti che torneranno a investire in Alitalia\”
Luca Cordero di Montezemolo, presidente Alitalia fino al marzo 2017, 20 gennaio 2015: \”La nuova Alitalia ha dei progetti realisticamente solidi. La vecchia Alitalia era in una situazione drammatica, oggi le prospettive che considero realisticamente solide permettono di guardare al futuro con fiducia e ottimismo\”
James Hogan, vice presidente Alitalia, 20 gennaio 2015: \”Sarà la compagnia più sexy d\’Europa\”
Silvano Cassano, ad di Alitalia, 20 gennaio 2015. Il manager si dimette dopo nove mesi percependo 2,4 milioni di buonuscita: \”Il nostro impegno è di arrivare a un utile intorno ai 100 milioni nel 2017. Ma bisogna tenere presente che Alitalia ha ancora grosse difficoltà operative, che vogliamo risolvere con grande e velocità e pragmatismo\”
Silvano Cassano , 4 giugno 2015: \”La nuova compagnia tricolore ha una solidità finanziaria che ci permette di traguardare il futuro con serenità affrontando le sfide del mercato\”
Matteo Renzi, presidente del Consiglio, 4 giugno 2015: \”Allacciatevi le cinture, perché stiamo decollando davvero, piaccia o non piaccia a chi passa il tempo a lamentarsi. Stiamo rimettendo il Paese a correre come deve correre. Il decollo di Alitalia è il decollo dell\’Italia, il decollo dell\’Italia è il decollo di Alitalia. Se decolla Alitalia, viva l\’Italia\”
James Hogan, 24 agosto 2015: \”Alitalia tornerà in utile a partire dal 2017 e si sta dimostrando per Ethiad un ottimo investimento\”
Luca Cordero di Montezemolo, 9 ottobre 2015: \”Siamo in linea con i conti per portare alla fine del 2017 l\’Alitalia in pareggio\”
James Hogan, 18 maggio 2016: \”Raggiungeremo nel 2017 il pareggio, per noi questa impresa ha avuto successo. Credo che nel futuro Alitalia primeggerà tra le compagnie europee\”
Luca Cordero di Montezemolo, 6 luglio 2016: \”Abbiamo già preso l\’impegno formale di arrivare al 2017 con azienda in breakeven. Ma non è una passeggiata, abbiamo bisogno dello sforzo di tutti\”
Cramer Ball, ad di Alitalia, 19 luglio 2016: \”Quello che è importante per Alitalia è tornare agli utili. Siamo sulla strada giusta per diventare più sani e guardiamo a nuovi piani di espansione. Siamo in linea per raggiungere il break-even nel 2017 e per tornare agli utili, sempre entro la fine del 2017\”
(fonte web)
Parole, parole e parole di chi sa di cadere in piedi, con liquidazioni millionarie e sicuramente con una nuova carica pronta in qualche altra grossa azienda, magari anche statale! Pochi giorni fa i lavoratori di Alitalia hanno bocciato (forse speravano in un certo quanto immediato aiuto da parte dello Stato) con il 67% dei No un accordo stipulato da azienda e sindacati sul tavolo del governo che avrebbe dato il via a un piano quinquennale fatto di tagli agli stipendi e ai permessi per chi vola, ma hanno detto di no a questo sacrificio e quel no potrebbe valere \”la messa in strada\” di circa 20.000 lavoratori, tra dipendenti ed indotto.
Non sappiamo come andrà a finire, la sola cosa che possiamo aggiungere è che nella vita reale, quella fatta di imprenditori e di uomini onesti che lavorano e sudano a volte per un misero quanto indispensabile stipendio, in quella vita se un\’azienda è in perdita chiude, senza nessun aiuto da parte di nessuno, ma questa invece non è la stessa vita, lì tutto è possibile, anche rinascere!!!