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Giusppe Mastini detto \”lo Zingaro\” è un pluriomicida che già in passato era riuscito a fuggire dal carcere ma, nonostante il suo curriculum negativo ma ricco di reati molto gravi, era \”libero\” di uscire dal carcere di Fossano per andare a lavorare a Cairo Montenotte in provincia di Savona per poi far ritorno a Fossano, peccato che ieri in carcere non ci ha fatto ritorno. Come è possibile che un detenuto di una così alta pericolosità, godesse del regime di semi libertà e per giunta senza alcun braccialetto elettronico che ne potesse tracciare i movimenti??? Chi è responsabile di questa pericolosissima leggerezza???

 

Ergastolano evaso, lo Zingaro è andato in taxi sino a Genova Brignole

Portano a Genova, le tracce di Giuseppe Mastini, alias “Johnny lo Zingaro”: l’ergastolano, negli anni Ottanta vero e proprio terrore della Roma criminale, era in semilibertà dallo scorso agosto e da novembre andava tutti i giorni alla scuola della polizia Penitenziaria di Cairo Montenotte (in provincia di Savona), dove svolgeva piccole mansioni.

Ieri mattina non si è presentato al lavoro e dalle 21 di ieri è formalmente un evaso : le ricerche sono coordinate dalla polizia Penitenziaria di Fossano, dove stava scontando la sua pena, agli ordini del comandante Eraclio Stefano Seda, e di concerto con le altre forze dell’ordine.

Venerdì mattina l’arrivo a Genova
Secondo una prima ricostruzione, lo Zingaro, che ha alle spalle una lunga scia di sangue iniziata col primo omicidio quando aveva appena 11 anni, si sarebbe fatto accompagnare da un taxi a Genova già intorno alle 12 di ieri: sarebbe sceso davanti alla stazione di Genova Brignole. La prima ipotesi è che l’uomo possa avere preso un treno per scappare in una meta prefissata: forse Roma, dove ha trascorso la gioventù e la sua carriera criminale, ma non si è esclude che possa essere fuggito in Francia approfittando del fatto che poteva passare il confine da uomo libero visto che la sua latitanza ufficialmente è scattata alle 21, l’ora in cui sarebbe dovuto tornare in cella a Fossano. La foto segnaletica di Johnny è stata diramata a tutte le pattuglie di polizia e carabinieri in servizio a Genova: il latitante, oggi con i capelli corti e brizzolati, quando è stato visto l’ultima volta era vestito con una camicia a quadri e pantaloni scuri.

L’avvocato: «Spero che torni»
Questa mattina, il suo avvocato, Enrico Ugolini, ha detto di augurarsi «che questo percorso riabilitativo, condiviso con il carcere e i magistrati, non venga interrotto. Che il mio cliente rientri e spieghi il perché si è allontanato. Non capisco: ha una condotta carceraria encomiabile, ed è un punto di riferimento per i detenuti. Ha pagato anche per il personaggio che gli è stato cucito addosso».

Gli agenti: «Evento gravissimo»
Si tratta di «un evento irresponsabile e gravissimo»: così il segretario generale del Sappe (sindacato della polizia Penitenziaria), Donato Capece, ha commentato l’evasione di Mastini, ricordando che «nel 2016 si sono verificate nelle carceri italiane 6 evasioni da istituti penitenziari, 34 da permessi premio, 23 da lavoro all’esterno, 14 da semilibertà e 37 mancati rientri di internati. Dati minimi, rispetto ai beneficiari, che non devono inficiare l’istituto della concessione delle ammissioni al lavoro all’esterno dei permessi ai detenuti».

E però, «servirebbe piuttosto un potenziamento dell’impiego di personale di polizia Penitenziaria nell’ambito dell’area penale esterna: a nostro avviso è fondamentale potenziare i presidi di polizia sul territorio, potenziamento indispensabile per farsi carico dei controlli sull’esecuzione delle misure alternative alla detenzione, delle ammissioni al lavoro all’esterno, degli arresti domiciliari, dei permessi premio, sui trasporti dei detenuti e sul loro piantonamento in ospedale». Per farlo, «servono nuove assunzioni nel corpo di polizia Penitenziaria», perché la sicurezza dei cittadini non può essere oggetto di tagli».

ilsecoloxix.it

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