Da diversi giorni leggo sulla stampa il mio nome quale possibile candidato alla Presidenza della Regione Calabria, e ciò soprattutto a seguito delle centinaia di manifestazioni di stima che mi giungono da attivisti M5S, Meet-up e parlamentari di ogni provincia della mia amata Regione (e non solo), i quali, assieme a gran parte della società civile, sostengono la mia candidatura.
Ringrazio tutti per questo attestato di stima e apprezzamento, segno che in questi anni le mie battaglie per la legalità e la mia integrità contro il sistema criminale hanno lasciato il segno in molti cuori dei cittadini calabresi.
Tuttavia il colpevole ritardo e l’immobilismo di una certa politica non fa il bene della Calabria e dei calabresi e non mi consente di prendere in considerazione il mio possibile contributo diretto come candidato a governatore.
Mi rammarica solo il pensiero che la questione della Calabria non sia considerata con la determinazione che merita, quale questione basilare per il rilancio del nostro Paese.
La Calabria ha bisogno di una rivoluzione culturale e di un ampio progetto pensato e condiviso nei dettagli, non raffazzonato in extremis in presenza di idee non chiare sino all’ultimo, sia in termini di coalizione che di candidati.
Una sfida del genere richiede tempo, i calabresi meritano ascolto e tempo al fine di renderli tutti il più possibile partecipi del cambiamento.
La Calabria e i calabresi meritano persone che con “amore e dedizione” lavorano per il bene del territorio e dei suoi cittadini.
Continuerò a dare il mio contributo nella società civile come da anni con soddisfazione sto facendo e mi dichiaro sempre a fianco di tutti coloro, in particolare giovani ed imprenditori, che con onestà e sacrificio lottano ogni giorno contro il giogo del sistema mafioso.
Del resto la legalità non ha colore politico, ma va professata ed attuata ogni giorno, nel vivere civile, in mezzo alla gente; se i futuri “governatori” capiranno questo, forse la Calabria avrà ancora speranza.