L’ennesimo vaso di Pandora scoperchiato!
La relazione semestrale della DIA (Direzione Investigativa Antimafia) ci mostra oggi una fotografia netta di come la \’ndrangheta sia forte in Piemonte, influenzando il tessuto sociale, economico ed imprenditoriale. L\’aspetto più preoccupante riguarda le “nuove leve”. “Soggetti di seconda o terza generazione – si legge nella nota – che, nonostante i natali piemontesi, mantengono solidi e continui rapporti con la casa madre calabrese alimentando e tramandando antiche tradizioni fatte di giuramenti e riti d’altro genere. Questo particolare emerge con forza e ci porta di fronte ad una realtà cruda: le nuove leve hanno un’efficace abilità di adeguarsi alle mutevoli richieste del mercato, affinando sempre più marcate capacità di penetrazione economica utile da reinvestire in ingenti profitti illeciti.
Sarebbe un errore credere di aver sconfitto la \’ndrangheta dopo le inchieste degli anni passati che hanno portato all\’arresto di decine di affiliati (Minotauro e Colpo di Coda). Finché le nuove leve porteranno avanti i disegni criminali di chi li ha preceduti questa battaglia non potrà dirsi vinta, in Piemonte così come in Calabria.
Resta ancora molto da fare. In Parlamento, a prescindere dall\’esito delle elezioni, bisogna portare avanti precise proposte per introdurre nuovi strumenti di lotta alle mafie: potenziamento dell\’utilizzo delle intercettazioni, comprese quelle informatiche; processi per reati mafiosi solo nelle 26 sedi di Corte d\’Appello formati da giudici specializzati e muniti di strutture idonee, modifica del 416 ter sul voto di scambio politico – mafioso eliminando l\’attuale previsione secondo la quale il reato è da escludere sempre qualora non vengano provati i metodi intimidatori tipici mafiosi.
Lotto contro le mafie da sempre.
Queste notizie mi spingono ancor di più a lottare con forza per portare legalità e giustizia nel nostro paese.
Pino Masciari, Testimone di Giustizia
Candidato M5S Senato – Uninominale Settimo – Ivrea