E\’ tornato in Calabria Pino Masciari, chiamato a gran voce e con tanto affetto, da quella parte sana della Calabria che vede in lui il modello da seguire per poter cambiare le cose. L\’undici dicembre ha partecipato e concluso i due incontri che si sono tenuti all\’ Unical (CS) alle 9,15, per la presentazione del libro \”Il Sud Puzza\” di Pino Aprile e alle 18,30 a Marano Principato (CS), all\’evento \”Sud Libera Sud\”, organizzato dalla Pro Loco, da Federcontribuenti Calabria, e dal Laboratorio di Resistenza Antimafia dell\’ Università della Calabria. Moltissimi i giovani che affollavano la sala, oltre alle autorità presenti, ed erano tutti molto emozionati ed attenti, le parole di Pino Masciari colpiscono al cuore, e stare con lui, ascoltarlo, è energia pulita che va in circolo e quello che Pino spera sempre dai suoi incontri, che la scia di legalità che si porta dietro, diventi sempre più grande e coinvolga fin nel profondo i giovani perchè sono loro il futuro.
Gli Amici di Pino Masciari
Una delle giovani studentesse commenta così la mattinata di Pino a Cosenza.
\”Mai complici, o collusi, servono uomini veramente liberi. Non fatevi rubare il domani. Insieme possiamo vincere”. Emozioni vere quelle respirate nella sala dello University club dell\’Università della Calabria. Tanti personaggi illustri a dibattere di scuola, mezzogiorno e legalità. A partire da Pino Aprile che ha sollecitato i ragazzi di Scienze dell\’Educazione con parole forti: \”Il sud sta cambiando ma ancora non lo sa. Se tutti questi focolai di resistenza si mettessero insieme, creassero una rete ci sarebbe la vera rivoluzione, il vero cambiamento.\” Fino ad arrivare all\’intervento di Pino Masciari. Pino ha raccontato la sua storia suscitando grande emozione, partecipazione ed entusiasmo. Pino racconta che con le sue denunce ha inchiodato alla sbarra i boss delle quattro province e i loro affiliati e poi è stato abbandonato dalle istituzioni, dai calabresi stessi. Una vita dura da allora quella di Pino. Ma Pino ha operato una scelta, ha scelto da che parte stare, non si è mai arreso. Ed è proprio questo il messaggio che vuole trasmettere agli studenti universitari, ai giovani: \”Non dobbiamo smettere di credere nella giustizia, nella legalità. Io non sono l\’anormalità in Calabria. Io sono la normalità. Dobbiamo rovesciare i paradigmi della paura, del silenzio in cui siamo imbrigliati fin dalla nascita. Dobbiamo decostruire la realtà data per costruirne insieme una nuova dove denunciare non sia anormalità, dove poter finalmente vivere da uomini liberi. Quasi 20 anni fa mi hanno impedito di essere imprenditore. Ero un giovane come voi. Fare l\’imprenditore era il mio sogno. Me l\’hanno rubato. Ma io non mi sono arreso. Sono ancora un imprenditore. Prima costruivo case di cemento, adesso costruisco solide \”case\” di legalità per custodire i sogni dei giovani. Per non permettere a nessuno di calpestare e distruggere i vostri sogni. Per ricordare proprio a voi di non arrendervi. Dovete ribellarvi. Dobbiamo ribellarci insieme. Solo insieme possiamo farcela.\”
Carmelina Pontoriero