\”Cervelli infuga\”, così vengono definiti tutti quei laureati che varcano i confini per andare ad offrire la propria professionalità all\’estero in cambio di giusti stipendi. Ora ci sono i \”giovani in fuga\” che comprendono, oltre ai laureati anche coloro che pur non possedendo un dottorato, si spostano all\’estero per lavora, per guadagnare e per poter guardare al futuro con più serenità. La colpa di tutti questi, per il nostro Governo, sono le istituzioni e la mancata o sbagliata \”governance\”, ma il Governo e lo Stato Italiano non sono le \”Istituzioni\” per antonomasia??? La colpa quindi è da attribuire alla politica, a tutti quei \”non governi\” che si sono avvicendati rendendo il nostro paese ed il futuro delle nuove generazione molto grigio tendente al nero, quindi la colpa è vostra Premier Renzi? Resta un dato di fatto, il nostro paese in questo momento non ha un futuro da offrire ai giovani, un paese con un tasso di disoccupazione così alto non ha le possibilità di offrire nulla ai giovani, pertanto resta solo una cosa da fare, cominciare a \”ripulire\” la politica affaristica e pensare maggiormente a dare alle nostre risorse umane più certezze meno vane speranze, diversamente i giovani in fuga diventeranno un incontrovertibile esodo che renderà sempre di più l\’Italia un paese per vecchi!!!
Renzi: Giovani in fuga? Colpa della governance istituzionale
Il premier sulle banche: \”E\’ vero che ci sono difficoltà nel credito, ma non solo metteremo 900 milioni sul fondo di garanzia, ma una parte li anticiperemo nel 2016 con un provvedimento d\’urgenza\”
\”L\’elenco delle cose fatte non hanno risolto tutti i problemi ma hanno cambiato l\’agenda dell\’Italia\”. E\’ quanto ha affermato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel corso del suo intervento all\’Assemblea generale di Assolombarda. Le cose fatte, ha aggiunto, \”aprono la prateria delle cose da fare\”, come la riduzione dell\’Ires (al 24%) e gli interventi \”su produttività e competitvità\”. Il premier poi lancia un invito: \”L\’Italia smetta di essere la patria delle divisioni e diventi patria della visione. Sono qui, parlandovi con il cuore in mano, per dirvi una cosa banale. Sono presidente del consiglio da due anni e mezzo. Il fatto che lo sia diventato significa che in Italia tutto è possibile\” scherza Renzi. Poi aggiunge: \”Quando si va in Europa è impensabile che siano le tifoserie e i rappresentanti degli altri partiti italiani che quando c\’è il presidente del Consiglio gridano \’mafia, mafia\’\”, ma \”va riscoperto l\’interesse nazionale\”. E ammonisce: \”Prima degli interessi di parte vengono quelli della comunità\”, ha sottolineato. Renzi sull\’Europa è abbastanza duro: \”In questi anni si è inaridita – sostiene – ed ha fatto delle regole finanziarie tutte finalizzate a difendere gli interessi di una parte di quei paesi che stanno dominando l\’Unione Europea\”. Senza l\’Italia – sottolinea – \”l\’Europa è meno ricca e meno forte. Io considero un modello la politica economica americana e non quella europea\”. La fuga dei giovani dall\’Italia è un altro capitolo che viene affrontato dal premier davanti alla platea di Assolombarda. \”Se l\’Italia cresce meno di altri, se è il Paese con il maggior numero di giovani che se ne vanno, non si deve alla scarsa qualità del mondo imprenditoriale, ma dà incapacità della governance istituzionale\”. Sul fronte dei contratti Renzi ricorda che il Presidente di Confindustria Boccia ha chiesto \”di non intervenire. Facciamo noi\”. Bene – prosegue – \”noi ci siamo. Diamo fiducia a chi si vuole mettere in gioco, ma fate presto\”. Il Presidente del Consiglio infine affronta lo spinoso capitolo delle banche. \”Anticiperemo una parte dei 900 milioni sul fondo di garanzia già nel 2016\” per aiutare il sistema bancario perchè \”bisogna dare un segnale concreto\” annuncia – per poi \”ringraziare a Milano chi sta lavorando per risolvere le difficoltà del credito nel nostro Paese\”. Parlando ancora del capoluogo lombardo, fa sapere: \”Combatteremo perchè l\’Ema (l\’Agenzia europea del farmaco, ora con sede centrale a Londra) possa portare la sua casa in città\”, ovvero a Milano che dice ancora il premier: \”ha la responsabilità di prendere per mano il Paese, come accaduto con l\’Expo\”.