A pagina 4 e 5 di Calabria Ora di oggi trovate gli articoli riguardo l\’ultimo lavoro della commissione parlamentare Antimafia prima di sciogliersi in vista delle prossime elezioni.
La relazione presentata dall\’On. Angela Napoli, che presiede all\’interno dell\’istituzione la commissione Testimoni di Giustizia, fa un quadro preciso della realtà dei TdG, numeri e casi. Pino Masciari viene citato come caso esemplare anche per essere stato fondamenta per attuare una legge ad hoc, quando prima ci si rifaceva alla legge sui collaboratori di giustizia, ossia i pentiti di mafia.
Riportiamo il link agli articoli, e di seguito uno stralcio di uno di essi:
CATANZARO – Una vicenda emblematica.
Prima soffocato dalla morsa letale della criminalità organizzata poi “scaricato” da uno Stato indifferente.
Pino Masciari è un imprenditore edile, nato a Catanzaro nel 1959, sottoposto a programma speciale di protezione dal 18 ottobre 1997. La sua è una vita normale, con una famiglia felice ed una attività ben avviata ma tutto cambia quando decide di denunciare il sistema affaristico-mafioso che lo portava da un lato a pagare una percentuale tra il 5 ed il 6% per poter espletare i procedimenti burocratici necessari al perfezionamento degli appalti e dell’altro a versare il consueto tributo alla cosca mafiosa di turno.
Stanco di subire le continue richieste di denaro e le minacce dai clan, Pino Masciari nel novembre del 1994 inizia a parlare con il comandante dei carabinieri di Serra San Bruno. L’imprenditore denuncia i suoi aguzzini ma anche quella ragnatela di contatti che arrivano fino alle istituzioni, magistratura e politica. I giudici della Dda di Catanzaro che verbalizzarono le sue denunce, considerato il grave ed imminente pericolo di vita per lui e la sua famiglia, prospettarono l’assoluta necessità di far allontanare Masciari sua moglie e i suoi due figli dalla Calabria e di entrare quindi sotto tutela del Servizio Centrale di Protezione.
Sopravvissuto alla sete di vendetta dei clan, l’odissea dell’imprenditore calabrese è solo all’inizio. La sua scelta coraggiosa viene ricompensata con un esilio forzato fatto di solitudine.
Fino alla sconcertante delibera redatta nel 2004, dalla Commissione Centrale del Ministero dell’interno ex art. 10 L. 82/91, che prevedeva la fuoriuscita dell’imprenditore dal programma di protezione testimoni. Una decisione che il testimone ha impugnato davanti al Tar del Lazio, ma insolitamente a distanza di due anni ancora l’organo giudicante non si è espresso.
In attesa di questa decisione Pino Masciari continua a vivere lontano dalla sua terra in una località segreta o che almeno così dovrebbe. Dovrebbe e invece Masciari racconta di episodi che farebbero sorridere se in gioco non ci fosse la vita di un uomo. I suoi figli continuano ad andare a scuola con nome e cognome, da anni lui e la sua famiglia non hanno ancora ottenuto il cambio di residenza. Così capita che i vigili urbani della località in cui vive facciano una multa a Masciari.
Una contravvenzione che viene spedita nel paese di origine dell’imprenditrore calabrese con su scritto il luogo da cui proviene con a fianco il nome di Giuseppe Masciari.
E ancora le macchine di scorta con la targa della località “segreta” lasciate in bella vista nel parcheggio del tribunale dove Masciari sta testimoniando.
Oppure quando lo mandarono, di recente, a dormire in un albergo a pochi metri dalle abitazioni dei boss che aveva contribuito a mandare dietro le sbarre.
Situazioni paradossali ma soprattutto pericolose.
Fuori dal servizio di protezione, Pino Masciari comunque continua a denunciare, a testimoniare nei processi contro la ’ndrangheta. L’ultima volta a scortarlo fino al palazzo di giustizia di Catanzaro sono stati i ragazzi dell’associazione “Libera” di don Ciotti.
Nonostante si senta abbandonato, l’imprenditore non molla. Il suo impegno è diventato un simbolo della lotta alla criminalità organizzata. Negli ultimi mesi in Calabria, a Roma e in altre città italiane si sono svolti i “Pino Masciari day”, un sito internet costantemente aggiornato racconta le vicissitudini quotidiane dell’imprenditore.
L’obiettivo è consentire a Masciari di potersi reinserire in maniera piena ed operativa nella società, ritornando nelle medesime condizioni in cui si trovava prima delle sue denunce (G. Mazzuca)