Operazione Parola d’Onore denominata anche Konta Korion, antico nome di Condofuri, comune jonico reggino sciolto per infiltrazioni nell’ottobre del 2010, quando era sotto la guida di Antonino Caccamo. Proprio questo comune al centro della stessa operazione condotta nell’aprile 2010 da Polizia e Carabinieri, che adesso approda alle prime 22 sentenze condanna ed alle prime 5 assoluzioni degli imputati ammessi al rito abbreviato dal Gup di Reggio Calabria Tommasina Cotroneo.
Dopo le richieste dei pm della Dda reggina Antonio De Bernando e Federico Perrone Capano, la condanna più pesante è stata comminata a Francesco Bruzzese (dieci anni di reclusione), ritenuto il capo del locale di Ndrangheta di Condofuri punto di raccordo anche con le cosche operanti in Piemonte, come emerso anche dalle risultanze dell’operazione Minotauro della Dda di Torino. Quasi duecento anni di carcere ed un risarcimento di 500 mila euro per Ministero dell’Interno, Regione Calabria e Provincia di Reggio, due milioni per il comune di Condofuri, costituitosi parte civile su richiesta della terna commissariale inviata da Viminale e composta da Antonia Surace, Giuseppe Castaldo e Maria Laura Tortorella.
Le indagini, coordinate dal procuratore di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone, avevano accertato l’ingerenza della ‘ndrangheta anche nelle elezioni amministrative del 6 e 7 giugno 2009, oltre che in materia di appalti e di gestione generale della cosa pubblica. Provata anche la forte pressione esercitata per l’elezione e la nomina ad assessore ai Lavori Pubblici di Filippo Rodà, presto processato con rito ordinario come altri degli iniziali 89 indagati. Luce sulle pressioni operate dalla cosca Rodà-Casile all’interno dell’amministrazione comunale di Condofuri attraverso attività di danneggiamento, estorsioni, detenzione di armi, gestione degli appalti, condizionamento delle competizioni elettorali. Tutto aveva un prezzo, persino la fiumara dell\’Amendolea, enorme bacino per l\’estrarre materiale inerte.
Documentate, altresì, attività di pressioni sui commercianti ed infiltrazione nella ditte dedite, in modo particolare, alla movimentazione terra. Le altre 21 condanne hanno riguardato Concetto Bruno Candido (9 anni e 4 mesi), Carmelo Manti (8 anni), Domenico Foti (8 anni e 8 mesi), Giorgio Macrì e Giorgio Fascì (7 anni e 4 mesi), Maurizio Iaria (7 anni e 8 mesi), Daniele Filippo Poerio (7 anni); a sei anni sono stati condannati Antonino Altomonte, Carmelo Modaffari di 27 anni, Raffaele Nucera, Francesco Ollio, Filippo Antonio Poerio, Pietro Poerio, Leo Romeo, Vincenzo Stilo e Giuseppe Vitale; a sei anni e sei mesi Pietro e Antonio Casili; Pasquale Caridi (2 anni e 4 mesi); Francesco e Giuseppe Frisina (6 mesi).
Assoluzione, invece, per Valter Tedesco, Rocco Guerrisi , Salvatore Lo Prete ,Domenico Romeo e Leone Modaffari
tratto da Reggio.tv