Esattamente 1 anno fa, l\’11 luglio del 2013 il Tribunale di Vibo Valentia condannava in primo grado Giuseppe Mancuso, 39 anni, di Limbadi, con l’accusa di estorsione aggravata dalle modalità mafiose, alla pena di 7 anni e 4 mesi di reclusione; Gaetano Comito, 51 anni, di Vibo Valentia a 6 anni di reclusione. Invece questo pomeriggio la Corte d\’Appello di Catanzaro stravolge tutto, assolvendo Mancuso \”per non aver commesso il fatto\” e il Comito \”perchè il fatto non sussiste\”. In aggiunta, la Corte d\’Appello si è espressa così: \”non doversi procedere perché i reati sono estinti per intervenuta prescrizione” nei confronti di Maurizio Giliotta, 57 anni, di Catania, all’epoca dei fatti in servizio al comando provinciale dei carabinieri di Vibo Valentia. In primo grado era stato condannato a 5 anni per il reato di corruzione aggravata dall’aver agevolato il clan Mancuso. Ora è vero, le sentenze vanno accettate, che piaccia o meno, ma ci vien da chiederci, quale dei due Tribunali aveva torto e quale ragione???? Uno sconto o un aggravio di pena è plausibile nel momento in cui ci si avvale di nuovi dati ma passare da una condanna all\’assoluzione fa inevitabilmente chiedersi quale dei Tribunali ha fatto un così grosso errore….cosa aspettarsi ora dalla Cassazione?
fonte: lacnews24.it