Un appartamentino e in condizioni assai modeste. Nel Canton Turgovia vive il nipote del numero uno dell\’organizzazione criminale calabrese Domenico Oppedisano. Discrezione e richiesta di assistenza sociale, come la ndrangheta mette radici in Svizzera.
I tentacoli malavitosi della ndrangheta in Svizzera. I boss comprano case e terreni, investono nel campo della ristorazione, salvano ditte in difficoltà. In altre parole, riciclano i proventi dei traffici illeciti provenienti da altre parti del mondo. In 5 anni le mafie dell\’Italia Meridionale hanno riciclato in Svizzera 30 miliardi di franchi.
Una montagna di denaro che potrebbe, nell\’immaginario collettivo, far pensare a boss della mafia in stile hollywoodiano muoversi in auto di lusso e circondati di guardie del corpo. Invece no. La \’Ndrangheta vive anche di assistenza sociale. Come spiega lo studioso del fenomeno della criminalità organizzata in Svizzera e in Germania Jürgen Roth , i clan della \’Ndrangheta che si sono stabiliti nel nostro paese e nella Repubblica Federale Tedesca preferiscono mantenere una certa discrezione e non farsi notare. Una sorta di camuffamento che porta addirittura a fenomeni in cui boss della malavita calabrese riescono ad ottenere assistenza sociale in Germania e in Svizzera. Il nipote del numero uno della \’ndrangheta, Domenico Oppedisano, arrestato il 13 luglio nella maxi-operazione delle forze dell\’ordine italiane, vive in Turgovia in un piccolo appartamento e in condizioni economiche modeste.
A Gachnang, comune di residenza del nipote di Oppedisano, nessuno sapeva di ospitare un nipote della \’ndrangheta. Ed è nel silenzio che riescono a operare, organizzare i loro disegni criminali. All\’insaputa di tutti, anche delle autorità locali.
Ticinonline