No alla \’ndrangheta. Da ieri mattina, sul muro esterno del Municipio, a fianco all\’ingresso, campeggia la targa \”Qui la \’ndrangheta non entra. I Comuni calabresi ripudiano la mafia in ogni sua forma\”.
Alla cerimonia erano presenti il sindaco di Cutro Salvatore Migale, il presidente della Commissione regionale anti-\’ndrangheta Salvatore Magarò, in rappresentanza dell\’ufficio di presidenza del Consiglio regionale, l\’on. Francesco Sulla, il consigliere regionale on. Salvatore Pacenza, il sindaco di Isola Capo Rizzuto Carolina Girasole e il coordinatore di \”Libera\” di Crotone Antonio Tata. La cerimonia è stata preceduta da un convegno organizzato dal Comune di Cutro in collaborazione con la Regione Calabria sul tema: \”Contro la criminalità – a fianco della Magistratura e delle Forze dell\’Ordine\” che si è tenuto nella sala \”Falcone e Borsellino\”.
«Il bacino di raccolta della \’ndrangheta è alimentato dall\’indifferenza, dall\’assuefazione all\’illegalità, dalla delega, che rafforzano una mentalità favorevole alle logiche mafiose. Non basta più parlare sempre e solo di mafie. È necessario ampliare lo sguardo, saper riconoscere la lunga mano delle mafie nelle pieghe della vita sociale». Lo ha detto, nel suo intervento, il presidente della Commissione regionale contro la \’ndrangheta Salvatore Magarò. «Impegnarsi contro la criminalità organizzata – ha aggiunto – significa lavorare per l\’uguaglianza, i diritti e i doveri, il lavoro e i giovani, le famiglie, la cultura, l\’informazione libera. Per una politica che è servizio del bene comune. I successi della lotta contro l\’illegalità rischiano di perdere il loro valore se si abbassa la guardia. Per evitare questo pericolo è necessario coltivare in ciascuno di noi quell\’etica che ci rende autentici e responsabili».
Ad aprire i lavori è stato il sindaco Migale, che ha sottolineato che il Consiglio Comunale, all\’unanimità, ha recepito l\’iniziativa della Commissione regionale antimafia, adottando oltre alla targa, il Codice calabrese del buon governo. Il presidente di Libera, Tata, ha evidenziato l\’importante iniziativa del Comune di Cutro che rappresenta un simbolo contro la mafia. «La targa – ha detto Tata – deve essere un impegno a lasciare fuori anche la mafia dei colletti bianchi e un impegno di cambiamento della società civile».
Il sindaco di Isola, Girasole, ha evidenziato che i due Comuni stanno facendo un\’azione concreta su questo problema. «Bisogna scegliere da che parte stare; una scelta che devono fare le istituzioni, i cittadini, le varie amministrazioni per garantire il futuro dei nostri figli». L\’On. Pacenza ha citato una serie di provvedimenti legislativi adottati dalla Regione per combattere il fenomeno mafioso. «Il fatto di variare il nome della Commissione antimafia, in anti-\’ndrangheta vuol dire che la Regione Calabria ha voluto dare un messaggio preciso». L\’On. Sulla, nel concludere i lavori, nel suo puntiglioso intervento ha proposto che questa iniziativa venga ripetuta anche all\’inizio del nuovo anno scolastico per coinvolgere la scuola. Sulla ha parlato del rischio di una caduta dei valori della politica, che deve riprendere quel ruolo guida, per riempire i vuoti di valori veri.
Fonte: gazzettadelsud.it