radiogold 23 Apr. 2013 • CRONACA • Alessandria
Intervista: Pino Masciari lei si definisce un eroe? Io sono una persona normale, è l’Italia che non è normale. È un’Italia malata oggi quella in cui viviamo, un’Italia che va curata. Va curata da un cancro. Siamo in un Paese in cui l’illegalità è una cosa talmente diffusa da tramutare, paradossalmente, questa situazione in normalità. Questo contesto e per questo io sono diventato anormale.
Allora come si insegna la legalità secondo lei? Come si trasferiscono i principi di etica e moralità in questo Stato?
Le piccole cose fanno le grandi cose. Una goccia non fa un oceano ma tante gocce lo riempiono. Tutti insieme possiamo dare un grande contributo. Ma tutti assieme.
Ci racconti la sua storia ‘normale’.
Io non ho fatto nulla di anormale. Io ho preteso i miei diritti perché volevo essere un imprenditore libero in un libero mercato. Io sono nato in Calabria, 54 anni fa, da famiglia di imprenditori e volevo fare il mio lavoro da imprenditore, ecco, costruire e poter gestire la mia azienda. Tutto questo non è avvenuto perché delle persone che fanno parte di un’organizzazione criminale definita ‘ndrangheta, o a delinquere, diciamo, pretendevano che io dessi loro delle somme di denaro non dovute solo per garantirmi una protezione. Ma a me la protezione la garantisce lo Stato. Quello Stato di Diritto che io riconosco dalla mia Costituzione. Quindi, cosa ho fatto io, mi sono recato dalle Forze dell’Ordine e ho denunciato queste persone. Ho denunciato i boss delle quattro province, tra questi anche qualche magistrato, facendoli condannare in maniera definitiva. Però la mia vita, da quel momento, non è stata più la stessa.
Lei ha anche denunciato l’importanza del ruolo dello Stato e in alcuni casi la sua latitanza.
Lo Stato, giù, dove è più presente, è più radicata questa organizzazione criminale lo Stato si sente lontano. Per questo non vi è la percezione dello Stato. Quindi l’impressione è che sia quasi un optional: lo Stato esiste, quando c’è.
E questo è un problema per i giovani, naturalmente. Lei parla ai giovani cercando di invogliarli a fare quello che ha fatto lei.
Questo è un problema dell’Italia. È un problema di tutti, che interessa tutti. Quando si dice la corresponsabilità, il ‘mettici la faccia’, mi riferisco a un problema nostro, di tutti. Lo Stato siamo noi. Io, lei, noi tutti siamo lo Stato. Lo Stato ha bisogno di tutti, delle Istituzioni tutte. Nessuno può dire ‘io non voglio far parte di questo Stato’. Quindi lo Stato ha bisogno di tutti, la responsabilità e la faccia dobbiamo mettercela tutti. Non si può essere ambigui nella vita. O si è con lo Stato o si è con l’antistato. Bisogna decidere da che parte stare.
Il problema però è che in questo momento assistiamo ad una evidente fragilità dello Stato, anche dal punto di vista politico.
Ma vede non è da oggi che noi stiamo vivendo una crisi istituzionale, forse. Le ideologie possono anche essere belle però ormai sono tramontate. Le mafie si sono globalizzate, le mafie hanno capito che con la globalizzazione dei mercati ci poteva essere anche la globalizzazione delle mafie. Lo Stato deve capire la situazione e mettere una marcia in più. Basta ideologie. Sono caduti i muri.
Sono caduti i muri anche geografici, tra l’altro, visto che nel nord, ormai, si registrano arresti di figure di spicco della malavita.
Ma guardi, io posso dire solo una cosa, per l’Italia prima il sud era la zavorra. Adesso forse l’Italia è la zavorra dell’Europa. Però, non possiamo cessare di essere ed esistere. Lei può immaginare un’Europa senza l’Italia o il mondo senza l’Italia? Io non lo immagino. Noi dobbiamo rendere il nostro Paese il più pulito possibile. Anche sui latitanti, e mi riferisco all’ultimo episodio degli Strangio è bene sottolineare che hanno lasciato la Calabria e sono arrivati in Piemonte, o in altri posti d’Europa o dell’Italia, perche la loro famiglia è anche qua, dove trovano ospitalità. Queste persone non vogliono più vivere nei bunker sotto terra, schiacciati nell’ombra. Vogliono vivere alla luce del sole, in appartamenti lussuosi con tutte le comodità. Quindi, voglio dire, si sentono a casa.
I cittadini del nord, secondo lei, si rendono conto della presenza della mafia?
Ormai non si rendono conto di questa presenza, né hanno percezione della mafia. L’Illegalità è diventata talmente normale da essere quasi un’abitudine.
Lei è diventato alessandrino. Ha ricevuto la cittadinanza. Cosa pensa di questo riconoscimento?
Mi era stata deliberata dalla vecchia amministrazione e avevo i miei dubbi. Ho avuto i miei dubbi. Oggi la situazione è cambiata. Ci sono volti nuovi, persone che voglio fare, persone che credono nello Stato. Persone che penso si siano messe lì per essere servitori dello Stato. Quindi io dico, ecco, sono onorato di essere qui, ad Alessandria e di prendermi quest’ennesima cittadinanza onoraria, però non deve essere solamente un momento rappresentativo, un momento che finisce con oggi. Deve essere l’inizio di qualche cosa. Lo Stato è rappresentato da tutti noi. Ognuno deve metterci del proprio. E allora questo è un punto di partenza: stiamo zappando e coltivando i semi. Dobbiamo collocarli in profondità in modo tale che quando escono nuove piante abbiano delle radici ben radicate e in grado di dare frutti buoni.
Che cosa dice ai suoi concittadini, che cosa vorrebbe dire per sollecitare una loro reazione?
Io più che ad Alessandria vorrei dire al resto d’Italia, all’Italia tutta: ‘alziamo la testa’. L’Italia è nostra, la terra è nostra. È di tutti. L’uomo ha una sua dignità e come tale va rispettato. Però ogni uomo deve fare la propria parte, non voltarsi altrove, perché quando ci si volta dall’altra parte si è complici. E noi non vogliamo la complicità di nessuno, noi vogliamo persone alle quali stiano a cuore le sorti dei nostri giovani. Per dare loro un presente, e la certezza di un futuro.
f.te http://www.radiogold.it/notizie/cronaca/2013/04/23/intervista-a-pino-masciari-51524.html
AGGIORNAMENTO ORE 16:00: \”Pino Masciari è un esempio che vale più di molte parole\” ha commentato il sindaco Rita Rossa. L\’attività svolta con i giovani, la sua generosità e la scelta che ha fatto, ha aggiunto il primo cittadino, sono la meta verso cui bisogna procedere in questi tempi-
AGGIORNAMENTO ORE 15.00: Il Consiglio Comunale di Alessandria conferirà a minuti la Cittadinanza Onoraria a Pino Masciari \”per il coraggioso impegno civico profuso nella lotta contro le mafie e per l\’esempio di esortazione alla legalità e alla giustizia proposto con la propria azione ai giovani, per la realizzazione vera e definitiva del \’futuro possibile\’ privo di omertà, di violenza e di sopraffazioni\”. Con questo atto l\’Amministrazione Comunale intende simbolicamente sostenere l\’azione dei tanti testimoni di giustizia presenti nelle nostre comunità, che con coraggio ed a rischio della loro stessa vita e di quella dei toro famigliari, si oppongono al sistema intimidatorio delle mafie, denunciando le pressioni e le collusioni delle organizzazioni criminali con il mondo della politica e delle istituzioni.
Non poteva arrivare in un momento migliore Pino Masciari, imprenditore calabrese simbolo della battaglia contro le mafie, un uomo che rifiutò il pagamento del pizzo nel 1993, rischiando in prima persona insieme alla sua famiglia. Il suo arrivo ad Alessandria cade alcuni giorni dopo l\’arresto, avvenuto proprio in provincia del boss della \’ndrangheta, Sebastiano Strangio, a dimostrazione dell\’attualità dell\’argomento. Masciari, uno dei simboli della lotta alla mafiosità oggi è nel capoluogo per raccontare la sua storia e per raccogliere più amici possibili nel suo percorso di lotta che non può perdere vigore. Proprio in seguito all\’arresto di sabato l\’iprenditore calabrese, sul suo sito si è domandato se il Nord non sia diventato \”un covo di latitanti\”. Per questa ragione i cittadini devono essere attori in prima persona in questa battaglia, anche e soprattutto quelli del Nord: \”i territori del nord sono inquinati, i ndranghetisti ormai hanno spostato i loro ovili, dal sud, alle case confortevoli del nord, ospiti quasi sicuramente di amici compiacenti che li proteggono – ha spiegato Masciari. La preoccupazione è veramente alta, la caldaia Italia sta per esplodere, mentre gli Imprenditori onesti chiudono le attività, i giovani non trovano lavoro,l’industria della mafia và a gonfie vele con connivenze sparse in tutti i settori\”. Per queste ragioni – ha ammonito Masciari – \”dobbiamo stare all’erta, il pericolo è davvero dietro l’angolo. Neanche un mese fà in Val Susa è stato arrestato Vincenzo Femia, 40 anni, ricercato da due anni per detenzione e traffico di droga\”. Tutti quindi hanno un ruolo ben preciso in quesot percorso di lotta alle mafie e questa responsabilità è ben racchiusa in un\’altra frase di Masciari: “Tocca a noi cambiare le cose, perché le persone non compongono lo Stato, le persone SONO lo Stato”.
Masciari sarà oggi ad Alessandria per scuotere la città in due tappedi forte
http://www.radiogold.it/notizie/cronaca/2013/04/22/pino-masciari-cittadino-onorario-di-alessandria-51451.html
Dalle 9.00, Pino Masciari sarà ospite del Liceo Scientifico Galileo Galilei ad Alessandria, dove in assemblea con gli studenti, racconterà la sua storia di uomo e di imprenditore che ha messo in gioco la propria vita e tutto quello che aveva per vivere secondo un principio di onestà, un uomo che ha saputo vincere contro le mafie e la mafiosità di certa politica.
Nel pomeriggio sarà poi convocato il Consiglio Comunale e l’Amministrazione di Alessandria conferirà a Pino Masciari la cittadinanza onoraria. Libera Alessandria accompagnerà Pino alla cerimonia, che avrà luogo a Palazzo Rosso, sede del Comune di Alessandria, alle ore 15.00. Nella stessa seduta di Consiglio Comunale verrà anche votata una delibera per la costituzione di una “commissione speciale antimafia”, osservatorio di studio e contrasto alla criminalità organizzata ed a favore di una cultura diffusa della legalità, già proposta da Libera Alessandria con la piattaforma AL10 e pubblicamente sottoscritta dai candidati sindaco e da molti candidati consiglieri nel corso della campagna elettorale per le amministrative 2012.
“Pino Masciari ha avuto il coraggio di reagire in anni in cui nessuno lo faceva – ha spiegato Carlo Piccini di Libera Alessandria. Lui ha detto basta. Con la moglie e i due figli è stato inserito in programma di protezione come testimone di giustizia. È stato proiettato in una situazione forse peggiore di quella dell’imprenditore taglieggiato. È un testimone di giustizia che ha mandato in galera molti mafiosi e affini. È una testimonianza di coraggio. Oggi però abbiamo capito che non è solo con gli atti di eroismo che si vince. Pino ha avuto intorno tantissimi amici e persone vicine a lui. La chiave è questa, ci deve essere un movimento popolare e sociale di sostegno a questi eroi”. Con la cittadinanza onoraria di oggi pemriggio, ha spiegato ancora Piccini “la città di Alessandria dà un bel segnale di vicinanza ai testimoni di giustizia. Ci deve essere però un seguito concreto, come ad esempio l’istituzione della commissione speciale di studio e sensibilizzazione contro la criminalità organizzata.”
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