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\”Mi auguro che questo grave episodio possa risolversi nel modo migliore e nel minor tempo possibile; è triste che sia stato preso di mira un ragazzo che, lavorando per un\’organizzazione come Emergency,  porta aiuto in zone così difficili. Non bisogna farsi prendere dallo sconforto e laciare che la diplomazia risolva questa situazione così delicata. Intanto desidero esprimere  la mia vicinanza alla famiglia di questo ragazzo\”.

Così Pino Masciari, in relazione al rapimento di Francesco Azzarà, il giovane di Morra San Giovanni, operatore di Emergency.

Di seguito, la notizia.

Motta San Giovanni (Reggio Calabria). C’è grande apprensione a Motta San Giovanni per la sorte di Francesco Azzarà, il giovane attivista di Emergency, rapito due giorni fa in Darfur. «I familiari sono costantemente in contatto con la Farnesina» dichiara a RTV il sindaco del centro ionico, Paolo Laganà. «La speranza è che la situazione si possa evolvere al più presto, naturalmente, in positivo» dice ancora il primo cittadino che del 34enne è anche parente.

Non è uno qualsiasi Francesco Azzarà. «L’intera comunità di Motta San Giovanni lo conosce e lo apprezza per le doti di grande altruismo che ha sempre dimostrato». Non è una sorpresa che si fosse spinto fino in una delle zone più calde del mondo, «da qui si è sempre spostato – dice ancora Laganà – per raggiungere quei posti in cui c’è sempre bisogno di una mano d’aiuto».

Un ragazzo, nonostante spesso lontano dalla terra natia per rispondere alla richieste d’aiuto provenienti dalle zone più dimenticate del pianeta, tuttavia molto legato alla famiglia. Ed è proprio la famiglia, già in passato segnata da una grave perdita, a vivere in queste ore i momenti di maggiore angoscia, in attesa che possa al più presto giungere una buona notizia e riabbracciare il proprio caro.

Fonte: Reggiotv.it

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